BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Carugate si mobilita. Una mano alle donne che vogliono salvarsi

Oggi al Carosello i volontari di Rete Viola raccolgono prodotti da donare. Saranno destinati alle vittime di maltrattamenti fuggite dall’inferno domestico.

Ogni autunno per finanziarsi la Rete Viola organizza una camminata di solidarietà cui partecipano centinaia di persone

Ogni autunno per finanziarsi la Rete Viola organizza una camminata di solidarietà cui partecipano centinaia di persone

Una spesa per le donne maltrattate, oggi per tutto il giorno al Carosello a Carugate gli acquisti per la Rete Viola, più di 300 richieste di aiuto da gennaio 2024 agli sportelli sparsi nei Comuni della zona: servono fondi per la battaglia. "Contribuite", l’appello del network delle 29 città della Martesana che da anni contrasta l’odioso fenomeno, in crescita anche sul territorio. Nei banchetti gestiti da operatori e volontari si potranno lasciare prodotti per l’igiene personale, ma anche materiale per la pulizia della casa. È questo che contribuirà a finanziare gli interventi a favore di mogli e fidanzate vittime di soprusi e prive di mezzi economici con cui ricostruirsi una vita autonoma. Spesso, 6 volte su 10, dagli inferni domestici in cui vivono scappano con i figli e poco più degli abiti che indossano. Dal 2018 in più di mille hanno lanciato l’Sos.

Il ritratto della ferocia racconta che nel 74% dei casi c’è stata un’aggressione a pugni e schiaffi, nel 95% pressioni psicologiche, per il 19% invece la brutalità è anche sessuale, per il 13% economica. È contro tutto questo che il territorio lotta, l’obiettivo è fare squadra per cancellare il dolore. Nata sei anni fa, la rete ha uffici che coprono tutta l’area ed è all’opera per rafforzare la collaborazione con la scuola. Ogni anno in ottobre organizza una camminata "per non chiudere gli occhi".

Una causa che viene portata avanti con progetti alle superiori e alle medie, ma si pensa di cominciare dalle elementari, "sono i più piccoli che assistono alle botte in casa", spiegano le volontarie. Stesso impegno in azienda: "Diverse imprese ci hanno chiesto un intervento di educazione di genere in reparto e in ufficio. Un altro canale importante per noi".

Alle vittime vengono garantiti assistenza legale e psicologica e percorsi su misura per lasciarsi tutto alle spalle. Ogni anno si organizza una raccolta fondi per tenere aperti gli sportelli cinque giorni su sette e per promuovere l’attività: la campagna scatta all’inizio dell’autunno, ora un rinforzo per centrare gli obiettivi. Si è raggiunto il risultato record in occasione della morte di Giulia Cecchettin, la studentessa di Padova sequestrata e uccisa dall’ex fidanzato. L’indignazione per quei fatti si tradusse in donazioni per 20mila euro.