
Ogni autunno per finanziarsi la Rete Viola organizza una camminata di solidarietà cui partecipano centinaia di persone
Una spesa per le donne maltrattate, oggi per tutto il giorno al Carosello a Carugate gli acquisti per la Rete Viola, più di 300 richieste di aiuto da gennaio 2024 agli sportelli sparsi nei Comuni della zona: servono fondi per la battaglia. "Contribuite", l’appello del network delle 29 città della Martesana che da anni contrasta l’odioso fenomeno, in crescita anche sul territorio. Nei banchetti gestiti da operatori e volontari si potranno lasciare prodotti per l’igiene personale, ma anche materiale per la pulizia della casa. È questo che contribuirà a finanziare gli interventi a favore di mogli e fidanzate vittime di soprusi e prive di mezzi economici con cui ricostruirsi una vita autonoma. Spesso, 6 volte su 10, dagli inferni domestici in cui vivono scappano con i figli e poco più degli abiti che indossano. Dal 2018 in più di mille hanno lanciato l’Sos.
Il ritratto della ferocia racconta che nel 74% dei casi c’è stata un’aggressione a pugni e schiaffi, nel 95% pressioni psicologiche, per il 19% invece la brutalità è anche sessuale, per il 13% economica. È contro tutto questo che il territorio lotta, l’obiettivo è fare squadra per cancellare il dolore. Nata sei anni fa, la rete ha uffici che coprono tutta l’area ed è all’opera per rafforzare la collaborazione con la scuola. Ogni anno in ottobre organizza una camminata "per non chiudere gli occhi".
Una causa che viene portata avanti con progetti alle superiori e alle medie, ma si pensa di cominciare dalle elementari, "sono i più piccoli che assistono alle botte in casa", spiegano le volontarie. Stesso impegno in azienda: "Diverse imprese ci hanno chiesto un intervento di educazione di genere in reparto e in ufficio. Un altro canale importante per noi".
Alle vittime vengono garantiti assistenza legale e psicologica e percorsi su misura per lasciarsi tutto alle spalle. Ogni anno si organizza una raccolta fondi per tenere aperti gli sportelli cinque giorni su sette e per promuovere l’attività: la campagna scatta all’inizio dell’autunno, ora un rinforzo per centrare gli obiettivi. Si è raggiunto il risultato record in occasione della morte di Giulia Cecchettin, la studentessa di Padova sequestrata e uccisa dall’ex fidanzato. L’indignazione per quei fatti si tradusse in donazioni per 20mila euro.