Carriere alias per chi lavora al Pirellone

Il Consiglio regionale della Lombardia approva l'utilizzo della "carriera alias" per i dipendenti, consentendo l'uso di un nome corrispondente all'identità di genere. La decisione segue la richiesta dei 5 Stelle e punta a promuovere l'inclusione e i diritti, contrastando posizioni estreme. Il M5S monitorerà l'attuazione delle procedure.

Via libera alla "carriera alias" anche per i dipendenti del Pirellone: anche in Consiglio regionale, come già avviene a Palazzo Lombardia, i lavoratori potranno utilizzare un nome corrispondente alla propria identità di genere se diversa da quella anagrafica. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Federico Romani, rispondendo alla richiesta del capogruppo dei 5 Stelle Nicola Di Marco e spiegando che gli uffici sono già al lavoro per preparare le linee guida da portare in Ufficio di presidenza ed entro fine anno si attrezzeranno per recepire una norma che è prevista dal contratto collettivo degli enti locali. "Lo abbiamo già fatto in Regione, ci siamo adeguati appena c’è stata una richiesta", ha confermato anche il governatore Attilio Fontana.

"Il M5S vigilerà su quanto promesso da Romani, monitorando che le procedure avvengano in tempi ragionevoli", assicura la consigliera pentastellata Paola Pizzighini, festeggiando la risposta che permette al Consiglio regionale di compiere un passo avanti importante nella direzione dell’inclusione e dei diritti, allontanandosi ancora una volta dalle posizioni estreme rappresentate da Fratelli d’Italia proprio all’interno dell’Aula consiliare e bocciate". Il riferimento è al naufragio di una mozione presentata da 18 consiglieri meloniani (stesso partito di Romani), due della Lega e un ex morattiano, che mirava a mettere in discussione le carriere alias nelle scuole lombarde.