
Bonus carburante
Carmelo
Finocchiaro*
Il Governo Draghi deve adoperarsi subito per contenere gli effetti del caro-benzina sulle tasche dei contribuenti e ridurre anche drasticamente quella che rischia di diventare ancora una volta una spropositata tassazione sui carburanti, perché altrimenti credo che le conseguenze per cittadini e anche per imprese saranno gravose. Gli aumenti esasperati dei carburanti, delle bollette energetiche e di altro ancora - senza che il Governo si ponga il problema di ristrutturare radicalmente tutto il meccanismo delle accise - mi lascia estremamente perplesso. Perché non vorrei (a pensar male, non si fai mai peccato...) che questo ennesimo aumento del carburante, attraverso le accise, possa far recuperare allo Stato tutti i miliardi spesi per Bonus. Ciò potrebbe voler dire solo una cosa: da un lato lo Stato ha offerto e dato i supporti rispetto alla crisi e oggi se li riprende. Un governo riformista deve, invece, porsi il problema sul come e cosa fare per abbassare i prezzi dei carburanti e dell’energia, perché questo comporta un aumento complessivo dei prezzi sia dei generi al consumo che di altri acquisti che saranno fatti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, rendendo nel contempo sempre meno competitiva l’industria italiana nel mondo. Allora a Draghi dico: dovete cambiare! Anche perché bisogna tener conto che ci sono poi gli effetti indiretti causati dall’aumento del carburante. Ad esempio l’industria andrà incontro a maggiori costi di produzione che vengono inevitabilmente scaricati sui consumatori. E considerato che in Italia l’85% della merce trasportata viaggia su gomma, sarà naturale che i costi di trasporto andranno ad incidere sui prezzi finali praticati ai consumatori. La Confedercontribuenti chiede di intervenire in modo tale da arginare, senza se e senza ma, questi pesanti aumenti.
* Presidente nazionale
della Confedercontribuenti