Milano, rivolta al carcere di San Vittore: detenuti sul tetto / VIDEO

Contro il divieto di avere colloqui di persona coi familiari finalizzato a prevenire il contagio del coronavirus. Trafferugli tra anarchici e polizia

Rivolta dei detenuti a San Vittore

Rivolta dei detenuti a San Vittore

Milano, 9 marzo 2020 - Rivolta al carcere di San Vittore, dove una trentina di detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale per poi urlare "Libertà, libertà". La zona è stata cinturata da polizia, carabinieri, polizia locale e vigili del fuoco. La protesta rientra nel filone di quelle già messe in atto ieri in altre carceri italiane per la sospensione dei colloqui con i familiari per l'emergenza coronavirusFuori dal carcere, dal lato di piazzale Aquileia, si è radunato un gruppo di una ventina di antagonisti a sostegno della rivolta. "Daje raga", la scritta su uno striscione.

I detenuti sono scesi dal tetto intorno alle 12.15, ma le urla sono continuate anche all'interno del carcere. Poco dopo, intorno alle 12.45, alcuni detenuti sono risaliti sul tetto per mostrare uno striscione con la scritta "Indulto". Dall'interno del carcere è uscito poi fumo, segno che i detenuti in protesta hanno ripreso a bruciare stracci e altro materiale. Stando a quanto si apprende, alcuni detenuti si sono coperti il volto con panni di stoffa bagnata.  Un altro gruppo di carcerati è salito sul tetto di un'altra sezione del carcere, lato via Bandello. Un vigile del fuoco e un carabiniere sono saliti su un'autoscala dei pompieri per parlare con loro. Sul posto è intervenuto anche il questore Sergio Bracco che, si è trattenuto per seguire l'evolversi della situazione.

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All'esterno si sono radunate un centinaio di persone, antagonisti e parenti dei detenuti: c'è chi ha il padre recluso per rapina e chi il marito arrestato per spaccio. La richiesta che fanno i presenti è: "Indulto e libertà per i detenuti". Un gruppo di anarchici si è scontrato con poliziotti in tenuta antisommossa schierati davanti all'ingresso principale del carcere: le tensioni sono iniziate quando gli anarchici hanno impedito il passaggio di un pullman della penitenziaria che stava transitando davanti all'ingresso. Gli agenti li hanno invitati a spostarsi e al rifiuto c'è stata una carica di alleggerimento. Il contatto è durato circa un minuto. E non si registrano feriti importanti. Solo un anarchico con una ferita alla fronte medicata sul posto con un pezzo di scotch dai suoi compagni.

In serata, Giacinto Siciliano, direttore del carcere milanese di San Vittore, ha fatto sapere all'Ansa che "la protesta è rientrata ma abbiamo avuto ingenti danni, che non abbiamo ancora quantificato, in tutte le sezioni della struttura. Possiamo però dire che la rivolta è stata gestita con grande professionalità da parte di tutto il personale e della polizia penitenziaria che si è dimostrata all'altezza della situazione e che ringrazio". Poi, il rpocuratore aggiunto di Milano, Alberto nobili, ha spiegato a Radio 24: "Siamo saliti sul tetto di San Vittore per ascoltare le ragioni dei detenuti, anche perché la storia del coronavirus non ci convinceva. E infatti non c'entrava assolutamente nulla". "Hanno colto l'occasione di questo momento particolare, per rivendicare trattamenti carcerari migliori, a partire da una diminuzione delle presenze nelle carceri: a San Vittore, sono attualmente 1.200 detenuti, dovrebbero essercene 700 - ha detto Nobili - Noi siamo andati solo come ascoltatori, non abbiamo fatto promesse, abbiamo garantito solo che avremmo fatto presenti le loro istanze agli organi competenti".

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