
Milano – Può la Cgil aiutare la procura di Milano ad individuare fenomeni sommersi di caporalato?
È iniziato un dialogo proseguito ieri mattina negli uffici della procura. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha incontrato a palazzo di giustizia il procuratore capo Marcello Viola e il pm Paolo Storari, titolare di numerose inchieste portate avanti negli ultimi anni, assieme al Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese, sul fenomeno del caporalato e dei cosiddetti "serbatoi di manodopera". Indagini che hanno coinvolto anche grandi gruppi e aziende soprattutto della logistica e dei trasporti.
Da quanto si è saputo, l’incontro nell’ufficio del procuratore Viola è servito anche a capire come la stessa Cgil possa adoperarsi, ad esempio attraverso denunce penali, per aiutare l’emersione di questi fenomeni e come possa aiutare gli inquirenti nelle indagini di questa piaga che è sempre più diffusa. Il pm Storari negli ultimi anni ha usato soprattutto tre strumenti giudiziari - ossia i sequestri per reati fiscali, le misure di prevenzione e il controllo giudiziario, ovvero il commissariamento - per contrastare un sistema che in certi settori, tra cui anche quella della vigilanza privata, offre ai lavoratori stipendi "sotto la soglia della povertà" e così inquina i prezzi e il mercato, distruggendo la concorrenza.
Lo scorso giugno, ad esempio, una delle inchieste del pm ha portato al sequestro di quasi 48 milioni di euro a carico di Esselunga, dopo altri casi già noti come quelli che hanno coinvolto Dhl, Gls, Uber, Brt e Geodis, solo per citarne alcuni. Sul fronte della vigilanza privata, poi, la Procura milanese è arrivata anche a disporre il commissariamento di Mondialpol, colosso di questi servizi.
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