Milano, campus scientifico sul sito Expo: ecco il piano

Il Consiglio d’amministrazione dell’Università Statale dice sì: la società Lendlease pronta a cofinanziare il progetto

Rendering del Campus

Rendering del Campus

Milano, 27 luglio 2018 - L’Università Statale compie un altro passo verso la realizzazione del campus scientifico nell’area Expo, ora ribattezzata Milano Innovation District (Mind), destinato ad ospitare 18mila studenti. Ieri il Consiglio di amministrazione dell’ateneo ha sciolto il nodo relativo al finanziamento del progetto approvando la proposta pervenuta nelle scorse settimane da LendLease. Tale proposta costituirà quindi la base d’asta della gara pubblica che l’ateneo lancerà indicativamente a settembre in ossequio agli obblighi di legge e per capire se ci siano operatori disposti a fare proposte migliori di quella avanzata dalla multinazionale australiana delle infrastrutture.

Perché LendLease possa definitivamente occuparsi del campus occorre un ultimo passaggio, almeno dal punto di vista formale. I dettagli della proposta, intanto. L’investimento necessario per il trasloco nel Mind delle facoltà scientifiche finora ospitate a Città Studi è stimato in 335 milioni di euro. Lo Stato ha già assicurato al progetto un contributo di 135 milioni, la spesa da coprire scende quindi a 200 milioni di euro. Secondo quanto approvato ieri dal board di via Festa del Perdono, la Statale contribuirà alla costruzione del campus con «un massimo di 58 milioni di euro».

All'appello mancano, così, 142 milioni. Ed è questa la somma che LendLease si è offerta di anticipare recuperandola (con gli interessi) attraverso i 20 milioni di euro di canone annuo che la Statale dovrà versare alla società australiana per 30 anni. Lo schema è quello della finanza di progetto. La Statale sottolinea che l’entità del canone annuo (quei 20 milioni appena menzionati) è «in linea con le attuali spese di gestione degli edifici di Città Studi». La soluzione offerta da LendLease, altro aspetto non secondario, permette di fare a meno della vendita degli immobili di proprietà dell’ateneo proprio a Città Studi. Niente dismissioni, quindi.

«Col parere favorevole di ieri – si legge nella nota diramata dall’ateneo –, il campus entra nel piano triennale 2018-2020 dell’Università Statale, insieme al primo importante stanziamento destinato al futuro sviluppo di Città Studi. L’analisi comparativa svolta con il contributo di advisor esterni ha attestato la maggiore convenienza complessiva della finanza di progetto, e nello specifico della proposta di LendLease, rispetto alla modalità tradizionale di realizzazione del progetto». Già predisposta una lettera di intenti tra Arexpo e l’Università sull’iter tramite il quale la seconda dovrà acquisire i terreni del campus: «Si prevede di sottoscrivere un contratto preliminare di compravendita dell’area condizionando l’obbligo di acquisto da parte della Statale al collaudo positivo dei lavori delle opere del campus». Detto altrimenti: fino al collaudo, Arexpo darà all’ateneo i terreni in comodato gratuito. Il Cda ha infine inserito nel piano triennale 20 milioni di euro per la ristrutturazione del complesso di via Celoria, a Città Studi, già sede della Facoltà di Medicina veterinaria, in via di trasferimento a Lodi, e destinato ad accogliere il Dipartimento di Beni culturali e ambientali attualmente ospitato in via Noto, di un Centro studi comprendente un Museo scientifico per i diritti umani, la criminalistica e la storia dell’uomo e la ristrutturazione di via Mercalli, che vale 8 milioni di euro.

 

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