ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Ingegnere e campione di kayak, da Arese al Grand Canyon: “Vorrei costruire un futuro migliore”

Tommaso Fasoli, aresino di 24 anni, è arrivato 7° ai mondiali di slalom e 12° in quelli di canoa estrema

Tommaso Fasoli durante un viaggio e impegnato in un’impresa estrema

Dai torrenti di Castelletto di Cuggiono al Grand Canyon in Arizona. Dai Campionati europei junior ai Mondiali di slalom a Bratislava nel 2017, dove si è classificato al 7° posto. Con un sogno nel cassetto: "Il kayak mi ha portato in giro per il mondo, ho visto quali sono gli effetti del cambiamento climatico e della povertà energetica e così ho deciso di fare il master in “Ingegneria energetica, energia per lo sviluppo“ al Politecnico di Milano per partecipare alla costruzione di un futuro migliore. In particolare mi piacerebbe lavorare nei paesi sottosviluppati dell’Africa dove ancora oggi l’energia elettrica non è mai arrivata". A parlare è Tommaso Fasoli, 24enne di Arese, laureato in Ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano, ex atleta professionista di canoa slalom per il Canoa club Milano.

Con il suo kayak ha sfidato torrenti e fiumi in tutto il mondo, ha visto paesaggi incontaminati, sempre con l’adrenalina a mille e un solo obiettivo: non farsi male. "La prima volta che sono salito su una canoa aveva 8 anni, è stato per caso, il mio vicino di casa aveva un figlio della mia età e lo portava in canoa e ha iniziato a portare anche me su corsi d’acqua facili e tranquilli – racconta Tommaso –. Nel 2010 ho iniziato ad allenarmi e l’anno dopo ho fatto la mia prima gara a Casalecchio di Reno. Da lì non mi sono più fermato e dal 2018 sono passato ai torrenti".

La prima discesa è stata sul Trebbia, poi è andato in Norvegia, Austria e nello stesso anno ai campionati mondiali di canoa estrema è arrivato 12esimo su 150 atleti in gara, affrontando una cascata con una rapida di ben 15 metri. Sport e passione. Gare e viaggi. Senza mai dimenticare lo studio. Nel frattempo l’aresino si è laureato e ha fatto anche l’Erasmus in Cile.

L’ultima avventura lo scorso agosto nel Grand Canyon, 16 giorni, 450 chilometri di discesa, con altri compagni di viaggio. "È stata un’esperienza indimenticabile, abbiamo visto paesaggi e luoghi raggiungibili solo con la canoa, abbiamo incontrato anche altre spedizioni simili alla nostra, mentre in alcuni tratti eravamo completamente isolati e si poteva comunicare solo con il satellitare".

Prima dell’Arizona, c’è a febbraio la Patagonia, l’Argentina. Nel 2022 il viaggio più bello è stato in India, nel Ladakh, conosciuto come il piccolo Tibet. "Qui abbiamo fatto la discesa su due affluenti dell’Indo: pochi riescono a farla e lo scorso anno noi siamo stati i primi", aggiunge il 24enne. Il prossimo viaggio? "Non lo so ancora, sicuramente mi piacerebbe tornare in Cile, andare in Nepal, in Africa e fare il fiume Zambesi".