
Trovato cadavere decapitato e bruciato alla Bovisasca
Milano, 31 marzo 2019 - La prima telefonata ai Vigili del fuoco è arrivata alle 22.15, da parte di una residente che dalla finestra di casa al sesto piano del caseggiato popolare in via Cascina dei Prati, periferia di Milano, ha visto il fumo e le fiamme nei pressi del gabbiotto che viene utilizzato come deposito per i rifiuti. I pompieri intervenuti hanno fatto la macabra scoperta: era stato incendiato un cadavere fatto a pezzi. La testa, le braccia e le gambe amputate erano a poca distanza dal tronco, avvolte dalle fiamme. Indagano gli investigatori della Squadra mobile di Milano, coordinati dal pm Paolo Storari. Il cadavere, carbonizzato, non è stato ancora identificato. Un caso finora con poche certezze e tanti punti interrogativi.

- L'incendio doloso è stato appiccato, da parte di una o più persone che sono fuggite, presumibilmente pochi minuti prima che arrivasse la richiesta di intervento ai Vigili del fuoco. Probabilmente chi ha agito ha cosparso il corpo con liquido infiammabile, contenuto in una tanica nera trovata sul posto. I pompieri hanno trovato anche una bombola del gas, che non è esplosa. Da chiarire se si trovava già lì o è stata posizionata da chi ha appiccato l'incendio, forse con l'obiettivo di farla scoppiare e occultare le tracce.
- Nella zona non ci sono telecamere. Un elemento che farebbe propendere per l'azione di una persona che sapeva come muoversi e che non ha scelto a caso il luogo dove scaricare il cadavere. Un comportamento d'altra parte poco razionale, proprio per la decisione di agire sotto le finestre dei condomini, in un punto di passaggio, davanti a un parchetto dove di sera stazionano gruppi di ragazzi. Chi ha dato fuoco al cadavere si è assunto il rischio di essere notato da testimoni e, se residente nella zona, riconosciuto. Probabilmente voleva rendere il corpo irriconoscibile, forse sperava che sarebbe rimasto nascosto tra i rifiuti bruciati.
- Il corpo è stato smembrato. Testa e arti superiori e inferiori staccati dal tronco con un'arma da taglio che non è stata trovata. Un lavoro che potrebbe aver richiesto non poco tempo, compiuto da una persona in grado di farlo e quasi certamente in un luogo chiuso. Modalità da criminali esperti che però, d'altra parte, si sono liberati del corpo in maniera maldestra e rischiosa.
- Sono al vaglio degli investigatori i casi di persone scomparse, nella zona e in altri quartieri di Milano. Subito dopo il ritrovamento del cadavere sono stati ascoltati numerosi residenti, oltre alle persone che hanno lanciato l'allarme. Si cercano testimonianze decisive, di persone che abbiano notato dettagli importanti nei pochi minuti precedenti all'intervento dei Vigili del fuoco.
- L'autopsia dovrà chiarire quando è avvenuta la morte e anche le modalità dell'amputazione degli arti e della testa. La vittima potrebbe essere stata uccisa poco prima del ritrovamento del cadavere o anche nelle ore o nei giorni precedenti. Gli esperti dovranno valutare anche eventuali ferite sul corpo che non sono emerse dai primi accertamenti e possibili segni particolari che potrebbero favorire il riconoscimento.