Bufera sull’appalto Atm "Congelate la procedura"

Mille addetti alle pulizie invischiati in una lunga battaglia legale sulla gara. I sindacati chiedono di attendere il Tar. Rischio tagli per l’offerta al ribasso

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di Andrea Gianni

I lavoratori coinvolti sono un migliaio, che si occupano di pulizia e sanificazione di bus, tram, metropolitane, parcheggi e depositi Atm. Personale dietro le quinte del sistema dei trasporti pubblici in bilico per un cambio d’appalto finito al centro di una battaglia legale. Il passaggio del personale dalle ditte che finora si sono occupate del servizio a quelle subentranti dovrebbe avvenire il primo ottobre (dopo anni di ritardi legati al Covid e a lungaggini burocratiche), ma i sindacati hanno chiesto alla società di trasporti milanese di congelare la procedura almeno fino a quando verrà fatta chiarezza sui ricorsi in Tribunale presentati dalle aziende che hanno perso la gara con in gioco milioni di euro. Il Tar ha fissato infatti per il 5 ottobre la decisione su due richieste di istanze cautelari che, se accolte, renderebbero illegittimo il subentro. L’11 gennaio, invece, si terrà l’udienza per discutere nel merito sui ricorsi.

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil Trasporti hanno scritto all’azienda facendosi portavoce della "confusione e preoccupazione" dei lavoratori e chiedendo "un’azione di proroga nel subentro dei lotti 2 e 3". Anche l’Usb chiede ad Atm di prorogare l’attuale regime "del tempo necessario affinché la diatriba legale sia sciolta", e minaccia di adottare "qualsiasi iniziativa sindacale atta a tutelare i diritti dei lavoratori interessati". Stessa istanza anche da parte del sindacato Confial, mentre l’avvocato Domenico Ielo per conto del Consorzio Gisa (una delle ricorrenti) ha inviato una diffida formale ad Atm, chiedendo di "posticipare il subentro soltanto a seguito dalla pubblicazione della sentenza di merito del Tar". Ora si attendo le mosse dell’azienda, mentre inizia il conto alla rovescia in vista del passaggio del primo ottobre. I lotti 2 e 3 dell’appalto, finiti al centro del contenzioso, sono stati aggiudicati alla società La Lucente e al Consorzio Stabile Cmf, che per effetto della clausola sociale sono tenuti a riassorbire i lavoratori. Il Consorzio Gisa e il Consorzio Servizi Globali Centro Nord Est, rimasti fuori dalla gara, hanno dato battaglia davanti al Tar, segnalando presunte anomalie nei processi di gara, l’ammissione di aziende "prive dei requisiti morali e professionali" e una assegnazione “sottocosto“. Il timore dei sindacati è quello che le aziende subentranti, costrette a risparmi da un appalto al ribasso, potrebbero operare tagli del personale. A pagare sarebbero quindi i lavoratori, ma anche i milanesi che usano i mezzi di trasporto pubblici.

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