ROSARIO PALAZZOLO
Cronaca

Bresso, morta in un incidente in Norvegia la dottoressa Deiana

Era il più giovane medico di famiglia della cittadina. In un anno aveva conquistato il cuore dei suoi pazienti

Silvia Deiana, originaria di Chatillon, dal 2020 lavorava come medico di famiglia a Br

Bresso (Milano), 12 agosto 2021 - A Bresso era arrivata nel 2020 in piena pandemia, ed aveva coperto uno dei tanti posti per medici di famiglia che negli ultimi anni si stanno perdendo con inesorabile velocità. Silvia Deiana, giovane dottoressa che il 7 agosto avrebbe compiuto 30 anni, è morta il 4 agosto in un un incidente avvenuto in Norvegia, dove stata trascorrendo una vacanza con il fidanzato. Ancora una volta le vacanze si trasformano in tragedia e questa volta hanno portato via un giovane medico che aveva da poco messo le sue radici a Bresso. Non si hanno molte notizie sulla dinamica dell’incidente, ma da quanto è stato riferito si trovava lungo un sentiero insieme al fidanzato quando è scivolata riportando delle lesioni che le sono state fatali.

La giovane dottoressa , originaria di un paese della media valle in Valle d’Aosta, si era laureata in medicina all’Università di Torino, ma poi aveva voluto costruire la sua carriera a Milano, seguendo il fidanzato Simone. Dal 2018 aveva comincaito la specializzazione all’ospedale Ca’ Granda di Niguarda. ma nel 2020, la sua voglia di rendersi utile e di cominciare a lavorre sul campo l’aveva portata fino a Bresso dove le era stata assegnata una posizione come medico di medicina generale. Insomma, medico di famiglia. È arrivata in punta di piedi per rispondere a quel grandissimo bisogno di nuovi medici di famiglia che si sta vivendo in tutto il Nord Milano.

Ha scelto di aprire il suo studio in periferia, nel quartiere bressese che più di tuti sta soffrendo, il Papa Giovanni XXIII. Ed è qui che ha conosciuto i suoi pazienti, centinaia di bressesi di ogni età che, soprattutto grazie al passaparola, avevano deciso di fidarsi e di affidarsi a lei. In questo anno difficilissimo da punto di vista sanitario e sociale aveva dato il suo contributo, come testimoniano oggi alcuni pazienti che insieme a lei hanno attraversato le sofferenze del Covid. E lei aveva sempre antemposto l’umanità ad ogni nozione. Lo dicono in tanti oggi, anche sui social. “Solare”, allegra, entusiasta e con rara capacità di ascolto”. Sono sono alcune delle parole usate dai suoi pazienti per descriverla e per esprimere il loro dolore.

La sua lista di pazienti si è subito riempita. “Aveva umanità e professionalità che non ho riscontrato in altri medici”. Unanime il cordoglio anche dei colleghi che l’hanno conosciuta e che con lei avevano subito stretto una proficua collaborazione. A Bresso Silvia non tornerà mai più. Una volta espletate le pratiche per il rimpatrio sarà condotta nel suo paese, Châtillon in Valle d’Aosta, dove vivono i suoi genitori Monica e Ambrogio e il fratello Luca e dove si terranno le esequie. Proprio in valle Silvia è molto conosciuta per le sue attività di volontariato: era stata a lungo volontaria in Croce Rossa