Milano, ladre e borseggiatrici? "Ora in carcere anche se incinta"

Anche grazie ai servizi di 'Striscia la notizia', la procura di Milano ha emesso una circolare per tentare di arginare il problema

Borseggiatrici in azione a Milano (Frame video archivio)

Borseggiatrici in azione a Milano (Frame video archivio)

Milano, 7 giugno 2022 - Ogni giorno, a Milano, si contano numerosi furti e borseggi. In azione, tra fantasia e destrezza, donne rom. Le nomadi sono ormai delle vere professioniste capaci di mimetizzarsi con abiti eleganti in centro o metropolitana. Non solo, sanno esaminare la dinamica di un posto, che hanno predisposto con intuizione i tempi e i modi più opportuni. Ma poi buona parte non finisce in cella anche se colta in flagrante o riconosciuta, perché incinta.

Della tematica si è più volte occupata anche 'Striscia la Notizia'. A distanza di mesi dalla partenza della campagna antiborseggio di Valerio Staffelli, la Procura di Milano ha finalmente operato una sostanziale modifica alle disposizioni per le forze dell’ordine: ora le ladre pizzicate a rubare in metro e per strade cittadine potranno finire “in carcere anche se incinte”. Tirano un sospiro di sollievo le vittime, tantissime, che hanno fatto segnalazioni in questi mesi: studenti, pendolari, turisti, molto spesso anziani, per i quali subire questo tipo di furto era particolarmente mortificante.

Soddisfatto Staffelli: "Anche grazie alle nostre ragazze deterrente più volte picchiate e finite in ospedale, l’attività di queste ladre ha cominciato ad avere una rilevanza nazionale, finché la Procura ha fatto finalmente marcia indietro: ha emesso una nuova circolare che prevede per queste ladre, anche se in stato di gravidanza, il carcere. Un passo importante contro reati di questo genere, ma anche un freno allo sfruttamento di queste donne".

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