Bollettino Covid oggi Milano: ecco contagi e dati coronavirus del 28 gennaio

Nel Milanese superati i 700 casi in un giorno, forte incremento anche nel Bresciano. Il tasso di positività sale al 6,1%

Emergenza Covid in Lombardia

Emergenza Covid in Lombardia

Milano, 28 gennaio 2021 - Milano e la Lombardia ancora in zona arancione. Sembrerebbe questo lo scenario più plausibile per i prossimi giorni. Dopo il pasticcio dei dati sbagliati- che hanno messo la regione in lockdown immeritatamente - bisognerà attendere presumibilmente il 7 febbraio per l'atteso "giallo". Le regole del Dpcm stabiliscono infatti che un territorio debba restare per almeno due settimane nella stessa fascia di colore prima di ambire a un allentamento delle restrizioni. Nonostante gli appelli del terzo settore è molto difficile che la Lombardia possa approdare nella zona gialla il 31 gennaio. Nel frattempo gli occhi restano puntati sulla curva epidemiologica. Oggi in Lombardia su 41.677 tamponi (di cui 31.142 molecolari e 10.535 antigenici) sono stati accertati 2.603 casi positivi (di cui 121 ‘debolmente positivi’). Sale di oltre un punto percentuale il tasso di positività, giunto a quota 6,2%Nelle ultime 24 ore sono state 88 le vittime, per un totale di 26.939 da inizio pandemia. In calo i ricoveri: scendono di sei unità le terapie intensive (371) e di 36 gli altri ricoveri (3.537 nel complesso). Aumento di 1.714 di guariti/dimessi (456.106 da inizio emergenza, di cui 3.409 dimessi e 452.697 guariti). La provincia più colpita è quella di Milano, con 712 contagi giornaliero, 308 dei quali nel capoluogo. Ieri i casi erano 489 in Città Metropolitana e 228 in città.  A seguire Brescia con 419. Nettamente più staccate le altre province. A Varese incremento di 229, a Como di 222, a Monza e Brianza di 211. A seguire Pavia (+162), a Mantova (+153), a Lecco (+122), a Bergamo (+116). Sotto il centinaio di contagi giornalieri solo tre province: Cremona (73), Sondrio (68) e Lodi (63). 

Bollettino Covid Lombardia del 28 gennaio 

I dati di giovedì 28 gennaio
I dati di giovedì 28 gennaio

 

Vaccini, Gimbe: in Lombardia più dosi a non sanitari

Al 27 gennaio hanno completato il ciclo del vaccino anti Covid con la seconda dose 270.269 persone, pari allo 0,45% della popolazione italiana ma, con marcate differenze regionali: si va infatti dallo 0,16% della Calabria allo 0,70% del Lazio. Inoltre, ben 350.548 dosi, pari a oltre il 23% sono state somministrate a personale non sanitario, una fascia non prevista dal Piano vaccinale. A evidenziarlo è un'analisi indipendente della Fondazione Gimbe, basata sui dati ufficiali. Secondo il piano vaccinale le categorie da vaccinare con priorità sono 3: operatori sanitari e sociosanitari (a cui sono andate finora il 67,1% dosi), personale ed ospiti delle RSA (finora 9,7% dosi) e persone over 80 anni (0,9% dosi). Il personale non sanitario, che comunque lavora negli ospedali a vario titolo, ha beneficiato dunque, pur come categoria non prevista, "di quasi un quarto delle dosi finora somministrate con enormi differenze regionali che in alcuni casi superano il 30%, come in Provincia Autonoma di Bolzano 34%, Liguria 39% e Lombardia 51%".

Vaccinazioni (grafico Fondazione Gimbe)
Vaccinazioni (grafico Fondazione Gimbe)

Il luogo di nascita del virus

Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco (e professore alla Statale), è stato protagonista di una lettura magistrale sui “Riflessi della pandemia Covid-19 sulla popolazione“ al XXII congresso nazionale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia, presieduto da Claudio Mencacci. "Probabilmente il 26 gennaio, attraverso un andamento di triangolazione da un’altra area geografica, potremmo avere avuto la penetrazione in Lombardia del virus responsabile della prima grande ondata. Ci sono miei colleghi - ha detto il professor Galli - anche a Milano che si danno un gran daffare per far credere o permettere ai cinesi di sostenere che il virus sia nato in Italia e non in Cina. Senza essere in alcun modo forcaiolo e che sarebbe colpa dei cinesi – sarebbe stupido" i casi isolati del 2019 (due, in un bambino e in una donna con problemi dermatologici), "hanno però l’aria di essere un’altra cosa". 

La mappa dei colori delle regioni

Domani, venerdì 29 gennaio, ci sarà il nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore della sanitàche prenderà in esame i dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio, con un aggiornamento fino al 27 gennaio. In ballo non c'è solo la flessione della curva del contagio e degli ospedalizzati, ma anche un eventuale cambiamento di alcuni parametri che stabiliscono il grado di rischio di un'area geografica. Ecco perché, qualora i dati fossero soddisfacenti, potrebbero arrivare le nuove ordinanze del ministero della Salute, eventualmente in vigore già dalle 24 ore successive, quindi da domenica 31 gennaio 2021.  Quello che accadrà dal weekend in avanti non lo sa nessuno. Ottimismo in Veneto e Piemonte, spera nel giallo anche la Lombardia, anche se è tutt'altro che scontato. La Sicilia spera di uscire dalla zona rossa, ma non ci sono certezze in merito.

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