FEDERICO DEDORI
Cronaca

Bocconiani contagiati, è quarantena. Ma alcuni ragazzi lasciano le stanze

Via Spadolini, lo screening di massa dell’ateneo ha fatto emergere positivi nella residenza da 260 posti. In serata diversi studenti se ne sono andati: "Se rimaniamo tutti chiusi qui dentro, è un problema"

di Federico Dedori

Focolaio all’interno di una delle residenze della Bocconi, la Spadolini. Al momento, sono circa 170, su 260 posti disponibili, gli studenti che si trovano nel complesso in zona Antonini, a 10 minuti dalla sede principale. Tuttavia, in serata, alcuni ragazzi hanno deciso di andarsene, nonostante l’intero stabile si trovi in quarantena.

In occasione dell’avvio del secondo quadrimestre, ieri l’ateneo ha iniziato a sottoporre a tampone rapido tutti gli studenti che vivono all’interno delle otto residenze; e da questi test alcuni dei ragazzi della Spadolini sono risultati positivi. L’università ha già provveduto a effettuare ai positivi il test molecolare, ma, in attesa di conferma, tutto l’edificio è stato messo in quarantena. Di più: a fronte della situazione che si è venuta a creare, i vertici dell’ateneo si sono già detti disponibili a incrementare i servizi di consegna necessari. Già a ottobre un’altra residenza, la Castiglioni, era stata messa in isolamento dopo che alcuni ragazzi erano risultati positivi. La Bocconi, dotandosi già dalle prime settimane di emergenza di termoscanner e gel igienizzante, il 4 febbraio era stata la prima università milanese a tornare in aula con il 70% delle lezioni effettuate in presenza oltre che online e con circa il 25% degli studenti. Per favorire l’individuazione dei casi positivi, infatti, da luglio l’ateneo ha messo a punto un protocollo che prevede uno screening di massa, su base volontaria, all’inizio di ogni semestre per tutto il personale, compreso il corpo docente e i suoi studenti, a partire da quelli presenti nelle residenze e poi per tutti coloro che frequentano le lezioni. Il modus operandi è chiaro: "I sintomatici vengono fermati grazie ai termoscanner, gli asintomatici invece li troviamo grazie ai tamponi – hanno fatto sapere dall’università –. Qualunque sia l’esito dei test molecolari, il tracciamento è già partito: vogliamo capire se hanno preso il virus all’interno degli spazi universitari o all’esterno".

Come detto, a dispetto della quarantena scattata dopo l’emersione dei primi positivi, nella serata di ieri alcuni ragazzi hanno abbandonato la residenza con i trolley al seguito: "Abbiamo deciso di andarcene perché se rimaniamo tutti chiusi dentro è un problema – ha detto una studentessa –. Io ero in stanza con un’altra ragazza. Non sono milanese, resto in città, ma non all’interno della residenza".