
di Simona Ballatore
Il blocco dei trasferimenti bancari dalla Russia colpisce anche gli studenti universitari, alle prese con il pagamento delle rette e l’incognita esami. E non sono pochi negli atenei milanesi, dove i russi iscritti sono più di 700. Non tutti sono rientrati in città dopo l’emergenza Covid, in realtà: l’incognita “Sputnik“ a settembre per il green pass aveva convinto qualcuno a frequentare da remoto, ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Tra chi era già In Italia e ci è rimasto, c’è chi inizia ad avere ora problemi di liquidità o si è trovato all’improvviso senza il sostegno della famiglia. Cominciano a porsi il problema le università. La prima a varare una misura ad hoc è la Iulm. Dove nell’ultima seduta del Senato accademico si è deciso di "sospendere immediatamente il pagamento della terza rata per non bloccare l’accesso agli esami degli studenti russi iscritti". Perché da regolamento, se non si è in regola con i pagamenti, non ci si può presentare alla prova. L’ateneo di via Carlo Bo conta una decina di studenti russi: tre arrivati col programma Erasmus più altri sette iscritti ai corsi di laurea. "Verranno contattati uno ad uno per capire quali siano le singole situazioni", fanno sapere dall’università.
Per i 120 studenti russi della Bocconi si valuterà caso per caso il fabbisogno concreto e provato anche per spese vive, visto il blocco dei trasferimenti. Per le rette (la prossima scadenza è quella del 30 aprile) si valuterà, se necessario, un frazionamento o un dilazionamento. L’obiettivo è comunque quello di non ostacolare le carriere. Tanti gli studenti russi iscritti al Politecnico: 331 tra triennale, magistrale e master. "Possono fare istanza di posticipo della scadenza della seconda rata per validi motivi", dicono dall’università. In Statale sono 216, tra cui 193 donne e 23 uomini. "Ci sono arrivate al momento poche segnalazioni di studenti in difficoltà – spiega Luca Vezzoli, rappresentante in Cda –, sono stati aiutati direttamente dalla segreteria se avevano problemi col blocco di pagamenti e lo si continua a fare. Anche nell’osservatorio per il diritto allo studio monitoriamo la situazione". In Bicocca sono due le studentesse russe “incoming“ per un programma double degree, più 47 iscritti ai corsi di laurea: "Milano-Bicocca da sempre è attenta alle esigenze della propria comunità e tiene monitorata la situazione per prevenire eventuali criticità – dicono dall’ateneo –. Attualmente non sono previste iniziative specifiche, ma è aperto un canale diretto con gli studenti per raccogliere segnalazioni e intervenire prontamente". In Cattolica studiano 32 russi, di cui 26 a Milano: la sospensione delle tasse, prevista per gli studenti ucraini, può essere accordata già a tutti gli iscritti provenienti da aree di guerra e si stanno valutando misure aggiuntive. Sono meno di dieci i russi iscritti al San Raffaele: non hanno segnalato criticità di tipo economico all’ufficio per gli studenti internazionali, ma "si è pronti a dare ogni tipo di supporto per garantire il completamento del percorso di studi".