Bio e anti-vandali: le linee guida per i dehors

Dall’altezza dei parapetti alle istruzioni per coperture. Le regole tecniche dettate dall’Amministrazione

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Sostenibilità ambientale, ma anche capacità di resistere alle intemperie senza impattare sul suolo pubblico o essere d’intralcio. Possibilità di essere smontate rapidamente in qualunque momento, per esempio per manutenzioni improvvise sull’area pubblica. Sono alcune delle caratteristiche inserite nel "Documento tecnico operativo sulle occupazioni di suolo pubblico leggere, semirigide e con dehor del Comune di Milano" affiancato alla determinazione dirigenziale della Direzione operativa, pubblicata due giorni fa. Così torna alla ribalta il tema delle strutture con tavolini e sedie all’aperto, salvezza di locali, bar e ristoranti durante l’emergenza Covid e che resteranno "fisse".

Le autorizzazioni, che erano in scadenza lo scorso 31 dicembre sono state prorogate dal Comune fino a marzo 2022. Poi, per i gestori chi ne faranno richiesta potrebbero diventare permanenti, ma con regole nuove, in vigore dal 2023. Ricordiamo le discussioni infuocate dello scorso dicembre: da un lato, i dehor hanno rappresentato una prima risposta alla città che voleva tornare a vivere e una boccata d’ossigeno per i ristoratori; dall’altra, hanno suscitato le proteste di cittadini e comitati per la sottrazione dello spazio ai pedoni, l’aumento di rumore e soprattutto la cancellazione di 2.400 parcheggi. La giunta ha allora pensato a delle correzioni, tra cui la "stagionalità" dei tavolini. Ma in Consiglio comunale la maggioranza ha votato "sì" a un emendamento (di Marco Mazzei, Lista Sala) che ha invece restituito la possibilità alle strutture leggere di restare tutto l’anno. Con il documento, ora, si vuole "armonizzare in un’unica disciplina regolamentare la materia"; insomma, dettare delle regole tecniche. Quelle pubblicate sull’albo pretorio sono linee guida. Tra i suggerimenti: scegliere preferibilmente materiali biodegradabili, riciclabili e atossici e di provenienza locale. E pensare anche a come risolvere prontamente inconvenienti dovuti a eventuali raid vandalici: considerando, per esempio, che alcuni materiali possono costare di più inizialmente ma sono più facili da pulire. Ancora, ricordare che è obbligatorio adottare arredi che non compromettano la qualità dello spazio pubblico. Per delimitare le aree è possibile scegliere fioriere, parapetti e paraventi. Per i parapetti, gli elementi devono avere un’altezza massima di 1,50 metri e mantenere un’apertura di minimo 80 centimetri dalla copertura, per garantire l’aerazione. Per quanto riguarda le coperture, il rivestimento deve essere realizzato con tessuti impermeabili o semi impermeabili. Preferibilmente in tinta unita e con tonalità neutre, in armonia con gli edifici circostanti. M.V.

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