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Cronaca

Bilancio, Regione Lombardia cambia strategia: pronto un mutuo da un miliardo

Preoccupano i tagli del governo e i vincoli europei. Così la Giunta si tutela con una delibera che prevede la possibilità del prestito

Il presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, 72 anni

Il presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, 72 anni

Milano, 8 febbraio 2025 – Regione Lombardia è pronta ad accendere un mutuo dal valore massimo di 1 miliardo di euro per mettere il proprio Bilancio al riparo da brutte sorprese e poter dare corso alle politiche e agli investimenti che si ritengono o si riterranno necessari, inclusi gli investimenti del Piano Lombardia (o legge 9), quello approvato nel 2020 con l’obiettivo di finanziare opere individuate dai Comuni e dalle Province per un valore complessivo di 7 miliardi.

La delibera per l’“avvio della procedura per l’accensione di un mutuo destinato al finanziamento degli investimenti” approderà lunedì in Giunta regionale per essere illustrata da Marco Alparone, vicepresidente lombardo con delega al Bilancio, ed approvata dal governatore Attilio Fontana e dai suoi assessori. E si tratta di una svolta dovuta alla particolare congiuntura politico-economica. Erano anni che Regione Lombardia non ricorreva a mutui, non di questa entità. “Non c’è mai stata una contrarietà ideologica – spiegano da Palazzo Lombardia –, il punto è sempre stato pratico: i tassi di interesse delle rate del prestito si pagano sulla parte corrente, che è sempre la parte più delicata del Bilancio”.

A indurre l’esecutivo lombardo a prendere in considerazione l’idea e lo strumento del mutuo sono stati tre fattori concentrici, come spiegano dalla stessa Regione: i tagli decisi dal Governo, i tetti di spesa imposti dal Patto di Stabilità europeo e, terzo, l’incertezza sui trasferimenti (dovuta al disallineamento tra i tempi di approvazione delle manovre regionali e della manovra nazionale) nonché sulle entrate (un’incertezza fisiologica: dal bollo auto, per fare un esempio, potrebbero arrivare introiti inferiori al dovuto). Il ricorso ad un mutuo consente di ridurre l’incertezza sulle coperture e garantire investimenti e politiche anche in caso di sorprese. Va poi considerata la struttura del Bilancio regionale, fortemente vincolato alle spese per la sanità, che valgono il 75% del totale, e per il trasporto pubblico locale, un comparto, quest’ultimo, in cui l’amministrazione regionale si trova a dover aggiungere risorse proprie a quelle trasferite dallo Stato attraverso il Fondo nazionale trasporti. Senza che bastino mai, peraltro. “La parte che resta – sottolineano ancora da Palazzo Lombardia – è la parte nella quale abbiamo possibilità di manovra, quella che serve per finanziare le politiche e le misure alle quali vogliamo dare corso”.

La delibera che sarà approvata lunedì in Giunta non prevede l’immediata accensione di un mutuo, piuttosto autorizza la Regione ad avviare e concludere la procedura necessaria per ottenere dalle banche l’apertura istantanea di un mutuo non appena l’esecutivo lombardo dovesse rendersi conto di averne effettivamente ed irrimediabilmente bisogno.

L’importo che Regione Lombardia potrà chiedere, a quel punto, è pari a massimo un miliardo di euro. Ma se occorrerà una cifra inferiore al miliardo di euro, si potrà richiedere, negoziare ed ottenere una cifra inferiore. Con le relative ricadute sugli importi delle rate del finanziamento e soprattutto sugli interessi. Un mutuo a tiraggio, insomma.

“Una scelta prudenziale – precisano dallo staff del presidente Fontana –, una soluzione che si ritiene di dover prendere in considerazione, anche se in questo momento i conti della Regione sono in equilibrio come sempre”. Come detto, l’eventuale ricorso al prestito è attualmente ipotizzato ad ampio raggio. Anche ma non solo per il Piano Lombardia, sul quale nei mesi scorsi non è mancato lo scontro politico tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni di centrosinistra.