Bici in carbonio per falsare la gara sul bus scolastico

Così è finito nei guai Massimo Manco, in pensione da dicembre, per anni responsabile dell’Area servizi generali e sociali di Cornaredo

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"Fattela regalare... una bicicletta in carbonio costerà 3.000-4.000 euro". Così Carmelo Sparacino, rappresentante della Fabbro Food spa, avrebbe spronato Massimo Manco ad accettare come regalia una bicicletta per pilotare un appalto del valore di 300mila euro sul servizio di trasporto scolastico a favore di un’azienda privata. Sessantaquattro anni, in pensione dallo scorso dicembre, per anni è stato il responsabile dell’Area servizi generali e sociali del Comune di Cornaredo e della Centrale unica di committenza.

È stato arrestato ieri mattina nell’ambito dell’inchiesta del 1° Nucleo operativo metropolitano di Milano denominata “Do ut des” che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone accusate a vario titolo di corruzione.

Le intercettazioni riportate nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Tiziana Gueli, confermano che "il prezzo" pagato per truccare la gara sul servizio trasporto scolastico a Cornaredo sarebbe stato proprio quella "bicicletta da corsa" consegnata a Manco il 2 dicembre scorso. Di origini pugliesi, Manco viveva e lavorava da molti anni a Cornaredo. Nel suo curriculum professionale (di dominio pubblico) sono evidenziati i ruoli ricoperti come nelle commissioni di gara per l’appalto del servizio trasporti alunni, ristorazione scolastica, servizi di pulizia degli uffici comunali nelle provincie di Milano, Bergamo e Brescia. Dall’inchiesta emerge "una evidente spregiudicatezza e abitualità nel turbare le gare d’appalto anche dietro remunerazione e nel considerare ciò qualcosa di ordinario".

Spregiudicato, capace di scrivere i bandi di gara in modo da assecondare e favorire le aziende che dovevano vincere. Forniva consigli, "per via telefonica e in un contesto confidenziale", su come formulare alcune parti delle offerte. Un meccanismo consolidato che nel corso degli anni gli ha garantito tangenti, regali di ogni genere, benefit, soggiorni in hotel, biglietti per lo stadio come ha raccontato la moglie in un esposto presentato nella causa di separazione, parlando di uno stile di vita del marito al di sopra del reddito dichiarato. Nell’indagine è finita un’altra dipendente comunale (solo indagata), membro e segretario di una commissione aggiudicatrice che, durante l’apertura delle offerte per l’assegnazione di un appalto, avrebbe dato "ausilio" a Manco. Bufera ieri mattina in municipio dopo la notizia dell’arresto e dell’indagine.

Laconico il commento del sindaco, Yuri Santagostino. "L’amministrazione comunale sta fornendo la più ampia collaborazione, pure nella massima riservatezza che si conviene, all’espletamento delle indagini. Nessun rilievo è stato mosso agli amministratori che non risultano indagati. In riferimento alla dipendente indagata si stanno valutando i provvedimenti cautelari del caso ed è stato immediatamente disposto un audit per verificare tutte le pratiche di gara gestite dagli indagati a maggiore tutela dell’Amministrazione e dei cittadini".

Roberta Rampini

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