Bertoli vuole tentare il bis, ma parte del partito frena

Il sindaco uscente è pronto a tentare il bis, Ma una parte del suo stesso partito frena. È un’impasse che si trascina da mesi quella all’interno del Pd di Melegnano, dove una frattura contrappone tra chi è a favore di una ricandidatura di Rodolfo Bertoli (nella foto) "senza se e senza ma" e chi invece vuole indire le primarie per individuare un candidato - che sia il primo cittadino uscente o un’altra figura - in una maniera "univoca e più democratica". Ora la palla è passata alla Federazione metropolitana dei Dem, che nella giornata di ieri ha dato l’ok alle primarie di partito. Ma si tratta di uno strumento condiviso da tutti? E questo passaggio servirà a fare sintesi, o creerà al contrario ulteriori attriti? La questione rimane aperta e le frizioni nella sezione locale del partito sembrano tutt’altro che sopite. "Nonostante la pandemia abbia condizionato il lavoro amministrativo, i risultati ci sono. Dall’attivazione della navetta del Melegnanese alla scuola di via Lazio bonificata dall’amianto, dal rinnovo delle reti idriche in accordo con Cap alla nuova gestione dell’igiene urbana con Cem, quello che si sta concretizzando è un percorso di ripartenza. Ci sono i presupposti per proseguire il lavoro intrapreso": così il sindaco uscente traccia il bilancio di 5 anni di mandato.

E se per qualcuno la ricandidatura del primo cittadino è un fatto naturale, che non ha bisogno di passare attraverso una votazione, una componente del partito resta contraria "a una riproposizione del sindaco a priori, senza un confronto", afferma il segretario locale del Pd Roberto Rossi, che dal provinciale aspetta ora le indicazioni tecniche per organizzare le urne. Una possibile data potrebbe essere tra il 15 e il 20 marzo. Una cosa è certa: il tempo stringe e in un panorama così frammentato non sarà facile trovare un accordo. Il centrosinistra potrebbe dunque presentarsi diviso all’appuntamento elettorale della primavera.

Alessandra Zanardi