Bertoli e Dem È ancora scontro

All’indomani delle elezioni vinte dal leader del centrodestra Vito Bellomo, a Melegnano non si placano le diatribe tra la segreteria locale del Pd e l’ex sindaco Rodolfo Bertoli, che insieme a 13 fedelissimi è stato sospeso dal partito quando ha deciso di candidarsi alle amministrative con una lista alternativa ai Dem. Nel commentare l’esito del voto, l’ex primo cittadino, che alle urne ha ottenuto il 13,43% dei consensi, ha sottolineato che "la politica dell’odio e delle divisioni non ha pagato, sono stato io il bersaglio della campagna elettorale del Pd", mentre il segretario locale dei Dem Roberto Rossi, che alle urne ha sostenuto la leader progressista Marina Baudi (32,69% dei consensi), osserva che "il Partito Democratico, contrariamente a Bertoli e alla sua macchina del fango ben oliata, ha sempre dimostrato correttezza e rispetto dell’avversario politico. Il Pd evidenzia solo oggi e ricorda a Bertoli che, in quanto ex amministratore politico, con l’iscrizione al Pd ha firmato l’impegno di versare al partito il 10% degli emolumenti percepiti in quanto sindaco. Stiamo aspettando, con pazienza, da cinque anni". Ulteriore oggetto di polemiche è la sospensione dal partito, che ha colpito appunto 14 persone. "I nostri nomi sono stati diffusi senza il nostro consenso", hanno obiettato i proscritti, che hanno presentato un reclamo al Garante per la privacy. "Con l’iscrizione al Pd – è la replica – si acconsente all’utilizzo del proprio nome pubblicamente da parte del partito. E il Pd, correttamente, lo evidenzia solo oggi, ad elezioni avvenute".

Alessandra Zanardi

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