Banda scassinava i distributori Atm, bottino da 24mila euro: a processo

Udienza preliminare per cinque ladri che forzavano le macchinette. Con cinque colpi avevano raggranellato 24mila euro: le accuse, furto aggravato e associazione a delinquere

Personale Atm al mezzanino

Personale Atm al mezzanino

Milano, 30 ottobre 2014 - Chiesto il rinvio a giudizio per cinque romeni accusati di furto aggravato e associazione a delinquere. La banda avrebbe scassinato tra il 24 gennaio e il 2 aprile tredici distributori automatici di biglietti Atm negli ammezzati delle metropolitane. Altri cinque sarebbero stati danneggiati nel tentativo di depredarli. In totale i malviventi avrebbero raggranellato 23.959,53 euro, provocando danni per altri 80mila euro.

I cinque furono arrestati lo scorso maggio per furto aggravato per aver cagionato all'Atm un danno di rilevante entità. Identificati dall''Ufficio prevenzione generale della polizia di cui fa parte la Polmetro, il pm Giancarla Serafini ha chiesto per i romeni il rinvio a giudizio anche con l'accusa di associazione per delinquere. Imputazione questa che era stata esclusa dal gip Paolo Guidi nell'ordinanza di arresto, ritenendo che non fosse contestabile in quanto la banda non aveva un capo, né un covo. Tutti fra i 19 e i 27 anni, hanno precedenti per reati contro il patrimonio, eccetto uno incensurato, e sono senza fissa dimora.

In base a quanto ricostruito dalla polizia, agivano di notte, anche con la complicità di un minorenne denunciato alla procura competente, utilizzando un piede di porco per rompere le sbarre di accesso agli ingressi delle fermate e poi scassinare i distributori automatici, incuranti delle riprese delle telecamere di sicurezza. A incastrarli è stato un cappello con paraorecchie e ponpon che uno di loro utilizzava durante i colpi, ritrovato nel corso di una perquisizione domiciliare dopo un suo arresto in flagranza di reato da parte dei carabinieri per il furto di 5mila euro e che ha permesso alla polizia di capire di avere a che fare con una banda organizzata, che prima di ogni colpo faceva un sopralluogo e poi agiva con la copertura di un palo all'esterno.

Visionando le immagini dei furti, gli agenti hanno identificato i ladri che sono stati arrestati tra Lodi, Pavia e Vigevano. I furti sono stati commessi in tutte le tre linee della metropolitana. Il colpo più ingente è stato messo a segno alla fermata di Zara, dove l'8 marzo hanno portato via 4.165 euro. Oggi nei loro confronti è cominciata l'udienza preliminare davanti al gup Andrea Ghinetti. In tre hanno chiesto di accedere il giudizio abbreviato. Il procedimento è stato aggiornato al 12 novembre.

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