Vigili urbani, addio "spunta": arriva il badge anti-furbetti

La Giunta: dalla «spunta» al controllo elettronico delle presenze

Vigili urbani (Newpress)

Vigili urbani (Newpress)

Milano, 1 aprile 2018 - Dalla «spunta» manuale al badge elettronico anti-furbetti. Entro il 2018 il sistema di controllo delle presenze in servizio dei 3mila vigili urbani milanesi cambierà. Il progetto è indicato nella delibera sul Piano degli obiettivi 2018-2020 del Comune approvata venerdì scorso dalla Giunta. Nella pagina che riguarda la direzione Sicurezza urbana, guidata dal comandante della Polizia locale Marco Ciacci, si legge che nel 2018 è fissato «l’avvio a regime del sistema di gestione del personale che preveda la rilevazione delle presenze». Un avvio a regime previsto per il settembre 2018, mentre entro il 2019 è in programmata «la rivelazione delle presenze con strumentazioni mobili».

Addio vecchia «spunta», con un graduato ad annotare la presenza degli agenti durante la riunione nei comandi. In arrivo i badge. Un modo per stanare i furbetti? Dal comando della Polizia locale di piazza Beccaria spiegano che il sistema della spunta manuale è già rigoroso e puntuale nei controlli, ma il badge consentirebbe una maggior flessibilità per altre operazioni dei «ghisa», ad esempio la registrazione delle multe. Non solo. Il vigile graduato che all’inizio di ogni turno di servizio deve pensare alla spunta e all’inserimento delle presenze nei terminali elettronici, avrà un incombenza in meno e potrà occuparsi di altri compiti più importanti. Per quanto riguarda «la rilevazione delle presenze con strumenti mobili», lo studio tecnico è in corso, ma l’idea è che un agente che prende servizio direttamente in strada e non al comando potrebbe confermare la sua presenza con un badge mobile.

Gli altri obiettivi I fissati nella delibera di Giunta? Dalla riapertura dei Navigli all’aumento dei vigili nei quartieri fino all’incremento della produttività nei cantieri M4 e all’accelerazione sul Piano periferie. Il Piano degli obiettivi per il triennio 2018-2020 è uno strumento che il sindaco Giuseppe Sala spera venga rispettato alla lettera dalla macchina comunale di Palazzo Marino, cioè da quei dirigenti comunali a cui il primo cittadino giovedì mattina durante la convention proprio sul piano degli obiettivi al Rosa Grand Hotel di piazza Beccaria ha detto a chiare lettere che è arrivato il momento di «cambiare passo», anche perché alle elezioni politiche del 4 marzo i milanesi che abitano in periferia hanno preferito il centrodestra al centrosinistra. La city manager Arabella Caporello ha proprio il compito di garantire l’avanzamento della cantierizzazione delle opere fino al 60% nel 2018 e fino al 70% nel 2019. L’obiettivo principale fissato dal sindaco è la ristrutturazione e consegna di 3 mila case popolari per ora sfitte entro il 2021. Nella delibera c’è anche il progetto di riapertura dei cinque tratti dei Navigli: «Entro il 2019 il progetto definitivo». Il primo cantiere, dunque, potrebbe partire nel 2020 come già indicato dal sindaco. L’ultima nota è sulla M4: l’obiettivo per il 2018 è «l’aumento della produttività dei cantieri fino al 5% in più rispetto al 2017». Un’accelerazione per recuperare, almeno in parte, i ritardi?

 

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