Miradolo, segni di strangolamento: uccisa la badante restituita dal Po

Il riconoscimento è stato effettuato dalla sorella e sarebbe avvenuto attraverso le fotografie di alcuni oggetti trovati addosso alla donna

Il cadavere è stato trovato nel fiume Po

Il cadavere è stato trovato nel fiume Po

Miradolo Terme, 17 giugno 2016 - La speranza, aggrappata a un esile filo e a cui, forse, sin all’inizio, pochi credevano, si è frantumata ieri: il cadavere della donna ripescata nel Po, nei pressi della diga di Isola Serafini nel comune di Monticelli d’Ongina (Piacenza) è quello di Kruja Lavdije, la badante albanese di Miradolo Terme, scomparsa il 29 maggio scorso. Il riconoscimento è stato effettuato dalla sorella e sarebbe avvenuto attraverso le fotografie di alcuni oggetti, inconfondibili, trovati addosso al corpo della donna: gli orecchini, un reggiseno con disegnato un cuore ed alcuni indumenti. La conferma ufficiale, tuttavia, dipende dall’esito dell’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Lodi e che dovrebbe chiarire tanti misteri di questa vicenda cominciata il 31 maggio scorso quando la sorella maggiore è andata dai carabinieri a Chignolo Po, competenti per territorio su Miradolo, a denunciarne la scomparsa.  Il 7 giugno, invece, la macabra scoperta ad Isola Serafini. Il nastro trasportatore che pulisce le acque del fiume per evitare che, in caso di piene, detriti ed altro possano essere trascinati negli ingranaggi della diga, «pesca» anche il corpo senza vita di una donna. Sin dalle prime ore c’era il forte sospetto che il cadavere ritrovato nel Po potesse essere quello di Kruja Lavdije. Subito sono scattate le indagini che hanno coinvolto due procure, Lodi e Piacenza, e tre comandi carabinieri: Piacenza, Lodi e Stradella. Un giallo il cui puzzle, però, non ancora completato, è andato, via via, componendosi con il passare delle ore. A cominciare dal luogo dove è stata ritrovata l’auto,una Fiat 500 blu, parcheggiata dietro l’oratorio San Francesco di San Colombano, ma lontana sia dal Po sia dal Lambro. Il fatto che sarebbero stati rinvenuti subito segni di trascinamento nei pressi della vettura, poi, ha convinto i magistrati di Lodi ad aprire un fascicolo per omicidio. In più è trapelato che il cadavere della donna avrebbe segni di strangolamento sul collo, anche se sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso e i segni postumi. Kruja Lavdije, descritta come una donna semplice e riservata, si era allontanata da casa il mattino per andare a un colloquio di lavoro di lavoro in un paese vicino.

A un conoscente aveva detto che prima di rientrare aveva un’incombenza da sbrigare a San Colombano al Lambro. Poi più nulla. Difficile sin da subito credere all’ipotesi di un improvviso gesto disperato della donna per diversi motivi. A casa, a Miradolo, dove Kruja Lavdije abitava, l’aspettava il figlio, tredicenne, che viveva con lei e che non avrebbe mai abbandonato. 

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