
In quinta I e diplomati con 100 anche i 19enni Chiara Rosada e Giorgio Cugini, ma entrambi sono sicuri: "Non è stato l’amore a portarci a questo risultato", anzi chiarisce Cugini: "Usiamo metodi completamente diversi, io non ripeto mentre lei lo fa sempre".
Come avete vissuto il periodo di isolamento?
"Eravamo rilassati e tranquilli. Durante tutto il periodo abbiamo cercato di mantenere i contatti con gli amici. Stare in casa per così tanto tempo è diventato snervante, senza le tecnologie non so come avremmo fatto".
Nella stessa classe ed entrambi 100, l’amore vi ha aiutati?
"No, non siamo fatti per studiare assieme. Io non ripeto mai mentre Chiara invece lo fa sempre".
La vostra materia preferita?
"Ad entrambi piace scienze, però io preferisco filosofia mentre Chiara italiano".
Rosada, cosa farà adesso?
"Il percorso potrebbe essere simile tra me e Giorgio, vorrei fare ingegneria biomedica ma non sono ancora certa, mentre Giorgio andrà a fare medicina".
Cugini, com’è stato il vostro esame?
"È passato velocemente, quasi una chiacchierata, la parte che mi preoccupava di più era quella del documento da collegare a tutte le materie, mi è uscito Freud e parlando di autodistruzione ho fatto un percorso sulla bomba atomica. Per quanto riguarda l’elaborato di matematica ho parlato dei modelli matematici e fisici nell’ambito dell’epidemiologia per comprendere la realtà e per cittadinanza ho approfondito il tema della tutela della donna lavoratrice".
Viaggio di maturità cosa avete intenzione di fare?
"Andiamo in una casa a Mykonos con altri 18 ragazzi della scuola".
Vi è dispiaciuto fare l’esame così e non nella maniera "classica"?
"No, sicuramente dava maggiore possibilità di espressione oltre che approfondire temi non affrontati durante l’anno - soprattutto con l’elaborato -. L’unica cosa che forse ci è mancata è l’emozione degli scritti nei corridoi tutti insieme".
Dove vi vedete tra 20 anni?
"Speriamo di fare un lavoro che ci appassioni e di costruire una famiglia insieme".
F.D.