Usura, aziende a rischio in Lombardia: crisi e incertezza presentano il conto

Uno studio ridisegna la geografia del racket in Lombardia Milano, Bergamo e Brescia le realtà più colpite dalla criminalità

Monica Forte

Monica Forte

Crisi e incertezza hanno ampliato le condizioni favorevoli alla diffusione dell’usura e, in particolare, hanno aumentato il rischio di imprenditori e famiglie in crisi. Anche se il tasso e la percentuale di segnalazioni non rispecchiano il reale andamento di questo fenomeno, che si annida proprio laddove riesce a innescare il seme dell’omertà e della vergogna. Se ne è parlato nella seduta della commissione Antimafia tenuta al Pirellone grazie al lavoro di analisi realizzato da Sara Valle, laureanda del corso in Scienze Statistiche ed Economiche dell’Università Bicocca che, durante il tirocinio svolto presso Polis-Lombardia, ha introdotto innovative soluzioni da adottare nella lotta alla speculazione finanziaria.

La presidente della commissione Antimafia lombarda Monica Forte ha colto nella ricerca delle indicazioni utili per prevenire e arginare, con un metodo diverso da quello utilizzato fino ad ora, le situazioni che ne consentono la diffusione: "Normalmente ci si affida a intercettazioni realizzate dalla magistratura che certificano le province lombarde a più rischio di usura, si tratta di un approccio sociologico. Questa analisi invece si basa sull’individuazione di alcuni elementi di vulnerabilità, provincia per provincia: una vulnerabilità ambientale, che dipende dal numero di associazioni ad alto tasso di delinquenza presenti nel territorio, una finanziaria, certificata dalla sofferenza o meno degli sportelli bancari, e una economica, su cui incidono il numero di fallimenti, dati che si possono recuperare tranquillamente dalle camere di commercio". Grazie a questo metodo è stato introdotto un indice globale di rischio usura che ha prodotto una sorta di classifica: "La prima conclusione racconta un quadro in cui Milano, Bergamo e Brescia, per densità di popolazione, estensione territoriale e numero di piccole-medie imprese, sono interessate da un’alta domanda e offerta di credito usurai o. A questo va aggiunto che si tratta di province che in tempi recenti hanno subito la colonizzazione della criminalità organizzata".

Nel 2020 la presidente ammette di aver segnalato il rischio di aumento di prestiti e richieste illecite di denaro, un rischio che si è poi effettivamente concretizzato nei primi mesi della pandemia, specialmente nel settore della ristorazione: più del 10% degli esercenti aveva ricevuto offerte di prestiti non convenzionali. La vittima dell’usura è difficilmente individuabile, esposta a ricatto e a sudditanza psicologica, vive nel terrore di ricevere ripercussioni di qualsiasi tipo nei confronti di sé stesso e della famiglia. "In questi cinque anni di mandato mi sono trovata a confrontarmi con persone dai profili più diversi. Un caso recente riguarda un ragazzo di 27 anni, che dopo aver aperto un locale e raggiunto ottimi risultati in termini sia di profitto che di affluenza, ha incominciato a ricevere visite sospette durante le quali veniva minacciato e intimidito, e infine invitato a ricevere una sorta di protezione di convenienza. L’imprenditore è arrivato al punto di chiudere l’attività, salvo poi, su segnalazione dei legali ai carabinieri, riaprire con una scorta di vigilanza. Mi è capitato di entrare in contatto però anche con imprenditori che partivano da una necessità esigua di denaro, qualche migliaia di euro, e che soggiogati da professionisti della delinquenza, sono arrivati a un indebitamento di quasi mezzo milione di euro".

 

 

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