Aumento della povertà nel nord Italia: impatto dell'inflazione e della presenza straniera

Il dato Istat sulla povertà in Italia evidenzia un aumento nel nord, soprattutto ovest, legato al costo della vita in crescita e agli affitti. La presenza di stranieri influisce sul mercato immobiliare, penalizzando il ceto medio a Milano. La situazione economica rischia di mettere a rischio la crescita futura.

Villois

Fa specie il dato Istat sulla povertà in Italia, dal quale emerge che è rimasta stabile nel meridione e nel centro Italia, mentre è aumentata nel nord, soprattutto ovest. Approfondendo però si capiscono le varie motivazioni. Il costo della vita sensibilmente più alto già prima del ciclo inflattivo, che ha subito una vera impennata sul carrello della spesa degli alimentari freschi e surgelati e sui beni per la casa e la persona, e gli affitti, vincolati al costo delle case che sono cresciuti di media del 6-8%,con punte del 10/12% a Milano. Bene aggiungere quanto il reddito pro capite sia rimasto immutato, mentre, soprattutto o quasi esclusivamente, a fare la differenza per immobiliare e locazioni ci ha pensato la forte presenza di stranieri, sia stabili, che per turismo. Non è un caso che gli studenti si siano lamentati per il costo casa, visto che gli innumerevoli affittuari preferiscono sempre più locazioni brevi, o meglio turistiche, avvantaggiati da incasso immediato, continuità della domanda e prezzi giornalieri che solo gli stranieri possono permettersi. Difficile se non impossibile, ma anche sbagliato, vincolare il mercato, ma il rischio è che i residenti si trovino sempre più in difficolta a far fronte al quotidiano. Non a caso a subire le maggiori ingerenze sul modus vivendi sia stato il ceto medio,che soprattutto a Milano, ha visto progressivamente decurtare le proprie possibilità di spesa, sia per i redditi da lavoro dipendente bloccati, che per quelli delle piccole partite iva di commercio e artigianato, soggette sia ad un calo della domanda, che ad un aumento dei costi di gestione. La Lombardia, capitanata da Milano, è la freccia rossa del nostro Paese, la modernizzazione in corso da decenni ha favorito una crescita di particolare rilevanza, ma covid, inflazione, crisi geopolitiche e scambi commerciali in calo con l’estero, rischiano di allentarne la necessaria futura crescita. Necessario evitare che molte piccole imprese, e un intero ceto sociale, quello medio, paghino un prezzo insostenibile.

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