Nuove tariffe Atm, sì al biglietto breve

Il Consiglio comunale approva l’emendamento: sarà introdotto entro il 2020

Passeggeri in metropolitana

Passeggeri in metropolitana

Milano, 13 giugno 2019 - Il Consiglio comunale ha approvato ieri l’emendamento che vincola la Giunta ad introdurre il biglietto breve entro il 2020. Sì, l’atto è stato formulato in modo che rappresenti per l’esecutivo un obbligo e non un semplice invito o un generico impegno. Il via libera è arrivato all’unanimità. Non hanno partecipato al voto i consiglieri Basilio Rizzo (Milano in Comune), Enrico Marcora (Lista civica del sindaco) e quelli del Movimento 5 Stelle.

Il provvedimento fissa altre due certezze oltre all’orizzonte temporale del 2020. La prima: il biglietto breve sarà tale perché si potrà usare solo per fare un numero limitato di fermate o solo per un intervallo limitato di tempo. La seconda: il suo costo dovrà quindi essere inferiore a quello del biglietto ordinario, che dal 15 luglio salirà da 1,5 a 2 euro con contestuale estensione della validità fino alla prima cintura dell’hinterland. Stop. Solo in un secondo momento si deciderà se il biglietto breve sarà un titolo carteceo acquistabile in edicola come ogni altro titolo, se sarà non un titolo tangibile ma una tariffa di cui potrà beneficiare chi avrà una tessera elettronica o, terza ed ultima ipotesi, se potrà essere l’una e l’altra cosa. Detto altrimenti: solo in un secondo momento si scioglierà il nodo intorno al quale si è fin qui focalizzato il dibattito all’interno della maggioranza. A spingere per l’introduzione del biglietto breve inteso anche come titolo cartaceo è stato Carlo Monguzzi, presidente Pd della Commissione Mobilità di Palazzo Marino, e firmatario dell’emendamento. A sottolineare come sia più praticabile l’ipotesi di una tariffa da applicare su una tessera, è stato Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, anch’egli del Pd. Si vedrà.

Nel frattempo Monguzzi esulta: «Finalmente il biglietto breve. Dopo due anni di battaglia una svolta storica. Dopo alcune incertezze, ora abbiamo votato che nel 2020 a Milano ci sarà un bigletto a minor costo e per un numero limitato di fermate o eventualmente di tempo. Decideremo poi tecnicamente il modo migliore per renderlo sicuro agevole e conveniente per i cittadini – conferma Monguzzi –. Ci lavoriamo da 2 anni ed è una svolta a suo modo storica. Viaggi meno, paghi meno. L’obiettivo è convincere chi ora per brevi percorrenze prende l’auto o addiririttura sale sul tram e non paga, pensando di farla franca, a utilizzare economicamente il mezzo pubblico». Via libera anche all’emendamento con il quale Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano Progressista ha chiesto l’introduzione, sempre entro il 2020, di un abbonamento pluriennale che abbia limite minimo di almeno due anni e un costo scontato del 10% con possibilità di rateizzazione mensile. Il costo ammonterà a 297 euro annui contro i 330 dell’abbonamento annuale.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro