"Artigiano in Fiera Live 2020": il made in Italy in versione digitale

Antonio Intiglietta: "Racconteremo circa 550 micro e piccole imprese italiane su artigianoinfiera.it"

Colori e sapori dell’appuntamento lo scorso anno, in versione “fisica”

Colori e sapori dell’appuntamento lo scorso anno, in versione “fisica”

Milano, 22 novembre 2020 - Meno sei. Manca ormai meno di una settimana al taglio del nastro virtuale della prima versione digitale de l’ “Artigiano in Fiera”, ribattezzato per l’edizione 2020 con un avverbio inglese in più: “Live” e in programma dal 28 novembre. "I preparativi procedono con entusiasmo – assicura Antonio Intiglietta, il presidente di Gestione Fiere Spa – Il team sta realizzando qualcosa che non è mai stato fatto prima: una piattaforma evoluta per una documentazione del Made in Italy artigianale. Sarà un salto tecnologico inedito: circa 550 le micro e piccole imprese italiane, dall’Alto Adige alla Sicilia, che racconteremo su artigianoinfiera.it".

Sì, perché anche in digitale sempre di "fiera" si parla e l’obiettivo della 25esima edizione, anche se privata di profumi, colori e voci dai cinque continenti, è pur sempre quello di permettere di conoscere i protagonisti in modo coinvolgente: "Non sarà un “marketplace” come gli altri: grazie ai contenuti multimediali il visitatore potrà conoscere la cultura della bellezza e della bontà rappresentata dall’umanità al lavoro – assicura Intiglietta – L’Artigiano in Fiera Live rappresenta un modello esattamente contrario a quello delle multinazionali, che trasformano i produttori in fornitori e anche a quello degli “e-commerce big tech”. Mi auguro che questa edizione rappresenti l’occasione per tutti di scegliere quale mondo vogliamo dopo il Covid".

In Italia l’artigianato conta 1,3 milioni di attività, pari al 21,5% del totale (dati fonte Cna) e le microimprese fino a nove addetti sono il 79,5% del totale. Il 45% di queste ha dovuto sospendere l’attività nella fase 1 dell’emergenza sanitaria. "Per alcuni nostri artigiani non poter partecipare all’evento in modalità fisica significa una perdita dal 20 al 70 per cento del fatturato annuale – spiega Intiglietta – Per molti di loro, infatti, l’Artigiano in Fiera è l’occasione di conoscere nuovi clienti e creare gli ordini per l’anno successivo, soprattutto nel mondo dei serramenti e dei complementi d’arredo. Un problema, anche dopo il blocco delle attività a marzo-maggio".

Tra gli incentivi previsti dagli organizzatori, fino al 20 dicembre Ge.Fi. pagherà le spese di spedizione degli ordini effettuati online dai visitatori. Inoltre, un preesistente accordo con il mondo del credito consente agli artigiani di pagare il 10% all’inizio della Fiera, per poi restituire l’affidamento nel corso dell’anno "mentre Ge.Fi. paga per loro l’interesse", spiega il presidente della società. Artigiani sì, ma pur sempre capaci di muovere grandi numeri intorno alla capitale dell’economia italiana: "L’assenza dell’evento fisico causerà un mancato giro d’affari complessivo sulla città per 200 milioni di euro, tra diretto e indotto – conclude Antonio Intiglietta –, ma Milano è la locomotiva d’Italia perché anche in questo periodo c’è chi lavora e si chiede come affrontare il domani. È quello che stiamo facendo anche noi, nel nostro piccolo".  

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