Arrestato dopo 3 anni un altro "No Expo" per gli scontri del 1° Maggio 2015

E' un 27enne che è stato estradato dalla Francia e ora è ai domiciliari: a settembre il processo con altri giovani

Il Primo maggio 2015 la città fu messa a ferro e fuoco

Il Primo maggio 2015 la città fu messa a ferro e fuoco

Milano, 17 agosto 2018 - “No Expo” arrestato dopo tre anni, ora è agli arresti domiciliari. E si saprà nei prossimi giorni se Marco Re Cecconi, uno dei giovani destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nel novembre di tre anni fa dall’allora gip Donatella Banci Buonamici per gli scontri del primo maggio del 2015 a Milano in contemporanea con l’inaugurazione dell’ Expo, rimarrà dov’è o tornerà libero.

Ieri infatti, davanti al tribunale - al quale è passata la competenza del caso poiché il prossimo 12 settembre si terrà il processo a lui e ad altri “No Expo” mai estradati dalla Grecia - si è svolto l’interrogatorio di garanzia del 27enne, dopo che il pm Piero Basilone nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto che il giovane, messo in libertà il mese scorso dopo essere stato estradato dalla Francia, venisse posto ai domiciliari ritenendo sussistente il pericolo di fuga.

Pericolo di cui la difesa, rappresentata dall’avvocato Eugenio Losco, non ha ravvisato l’attualità, tanto da chiedere la revoca dell’ordinanza. Il legale ieri ha sostenuto davanti ai giudici che Re Cecconi né in Francia né in Italia ha mai cercato di nascondersi o sfuggire alla giustizia. E che a Tolosa, dove lo scorso 12 giugno gli è stato notificato il mandato di arresto europeo (mae) con le accuse di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggi, viveva dal maggio di tre anni fa in quanto, ignaro dell’indagine milanese sulla guerriglia urbana nel giorno dell’inaugurazione di Expo, si era iscritto a un corso in una nota scuola della cittadina francese per completare i suoi studi di trombettista jazz.

Il 27enne, nei cui confronti subito dopo la notifica del mae e in attesa dell’estradizione in Italia era stato disposto dalla magistratura francese non il carcere ma l’obbligo di firma, secondo il legale non ha mai cercato di scappare. E lo stesso è accaduto quando alla fine di luglio, arrivato a Roma e finito in cella, è stato poi scarcerato dal gip milanese Lidia Castellucci e ha vissuto a casa dei genitori.

Proprio in seguito a quest’ultimo provvedimento di scarcerazione il pm Basilone ha chiesto e ottenuto invece dal tribunale gli arresti domiciliari per il giovane. Dopo l’interrogatorio, la decisione sulla revoca della misura e l’eventuale rimessione in libertà di Re Cecconi è attesa per i prossimi giorni.

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