GABRIELE MORONI
Cronaca

Morto a Milano Arnaldo Gesmundo, "Jess il bandito" della rapina in via Osoppo

Aveva 89 anni. Era stato uno dei sette "uomini d'oro" del clamoroso colpo

Arnaldo Gesmundo

Milano, 19 aprile 2020 - E' scomparso uno dei protagonisti della grande cronaca nera milanese. Arnaldo Gesmundo era stato uno dei sette "uomini d'oro" della clamorosa rapina di via Osoppo. Avrebbe compiuto 90 anni il 28 maggio. Veniva dalla "ligéra", la vecchia mala in qualche modo rispettosa di una sua etica criminale. Cresce in via Padova. Vita di strada nella Milano del dopoguerra. I primi furti. Gli assalti alle banche, ai furgoni portavalori. Gesmundo diventa "Jess il bandito". Fino alla leggendaria rapina di via Osoppo. Milano, mattina del mattino del 27 febbraio 1958, poco prima delle 9.30.

In sette, tute blu da operaio: Arnaldo Bolognini, Eros Castiglioni "il play boy", Enrico Cesaroni "il droghiere", Ugo Ciappina, Luciano De Maria, Arnaldo Gesmundo "Jess", Ferdinando Russo "Nando il terrone". Il furgone sorpreso tra via Osoppo e via Caccialepri, speronato con un camion, assaltato. Trasporta oltre 500 milioni in titoli e assegni (di cui i banditi si liberano) e 115 milioni in banconote da 5 e 10mila lire. Non un colpo esploso, come sempre. Solo uno della banda fa "ta-ta-ta" con la bocca imitando un mitra che spara. Un'auto è in attesa, a motore acceso, per la fuga. Tutto in tre minuti.

Le tute vengono gettate nell'Olona, in via Roncaglia, in un involto che contiene anche alcune delle armi usate per la rapina. Pochi giorni dopo quel tratto di fiume viene prosciugato e un curioso scopre l'involto. Attraverso l'etichetta delle tute la polizia risale in fretta ai venditori e da loro ai banditi. Vengono tutti arrestati, processati e condannati a pene che vanno da nove a vent'anni.