Arese, uccise la moglie e tentò di uccidere il figlio: manager a processo

Nel corso delle indagini, i tre figli della coppia hanno descritto il 42enne come un "uomo violento"

Gli inquirenti in via Gran Paradiso

Gli inquirenti in via Gran Paradiso

Arese (Milano) - E' stato rinviato a giudizio il manager di 42 anni che nel giugno 2021 ad Arese, in provincia di Milano, ha ucciso la moglie di 48 anni e tentato di uccidere il figlio 18enne. Lo ha deciso questa mattina il gup Aurelio Barazzetta, in sostituzione della giudice Anna Calabi, accogliendo la richiesta del pm. Il processo inizierà il prossimo 24 maggio davanti alla prima sezione della Corte d'Assise.

Come ha chiarito l'autopsia, la donna è morta soffocata. Il 42enne quella notte ha anche provato a uccidere il figlio, intervenuto per difendere sua madre, non riuscendoci solo "per il tempestivo intervento" del fratello minore. Nel corso delle indagini coordinate da Giovanni Tarzia, i tre figli della coppia hanno parlato a lungo e hanno rappresentato il manager, difeso dall'avvocato Iacopo Viola, come "un uomo violento". Le violenze, hanno raccontato, erano iniziate all'epoca in cui la famiglia viveva in Messico ed erano poi proseguite dopo il trasferimento in Italia.

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