Area B primo giorno, ecco come è andata. Proteste, petizioni e i numeri del provvedimento

I consiglieri di centrodestra occupano l’aula. Partite iniziative online. Il sindaco Sala: "Incontrerò l’opposizione ma non cambio idea"

Milano - Con il primo lunedì di ottobre sono scattate le nuove regole di ingresso in Area B. Nel giorno effettivo dell’entrata in vigore dopo il weekend (durante il quale è possibile circolare liberamente) il provvedimento anti mezzi inquinanti ha scaldato di nuovo gli animi: il centrodestra ha occupato l’aula di Palazzo Marino; sono partite petizioni on line che puntano a un dietrofront mentre diverse categorie annunciano battaglie. Tra chi approva c’è Legambiente che chiede "nessun ripensamento". E il sindaco Giuseppe Sala è categorico: "Vado avanti per la mia strada", pur essendo disponibile a incontrare i consiglieri di opposizione domani alle 17.30.

Cos'è Area B

Area B, ricordiamo, è una zona a traffico limitato che copre quasi tutta la città, controllata da 188 telecamere che monitorano i varchi, con divieto di accesso e circolazione da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 19.30 (festivi esclusi). Ora i divieti si estendono anche alle auto a benzina Euro 2 e ai diesel Euro 4 ed euro 5, con la possibilità di circolare liberamente aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B, con un tetto massimo di chilometri all’anno. In alternativa ci sono 50 ingressi. Sempre da ieri, nuove regole anche in Area C: anche le auto “ibride“ che producono più di 100 grammi per chilometro di CO2 devono pagare il ticket. E tra gli inquinanti a cui è vietato l’accesso ora rientrano Euro 2 benzina ed Euro 4 e 5 diesel.

Gli ingressi quotidiani

Per Area B, uno studio di Amat evidenzia che le telecamere rilevano in media ogni giorno 403mila ingressi. Le nuove regole interessano 47.283 veicoli, circa il 13% di quelli che entrano quotidianamente in Area B. Secondo una elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su dati Aci sono invece circa 165mila le vetture di proprietà dei milanesi che non possono circolare nell’area (24,2% sul totale), che arrivano a 483mila se si considera l’hinterland (26,7%).

La protesta del centrodestra

A Palazzo Marino , l’opposizione va ancora all’attacco occupando l’aula. "Il centrodestra unito – scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico – ha preteso di fissare un incontro con il sindaco Sala per affrontare il tema e ascoltare le richieste dei cittadini. I milanesi non sono nelle condizioni di cambiare le automobili con questa crisi economica". Luca Bernardo, capogruppo della Lista Civica a Palazzo Marino,ha lanciato sui suoi canali social la petizione “Una firma per il rinvio del blocco auto”. Ancora: Emilio Boccalini, vicepresidente di Taxiblu 02.4040, segnala "un pasticcio dopo l’altro. A Lampugnano il parcheggio di interscambio è oltre le telecamere dell’Area B". Quanto ad Area C, "inserendo le targhe di un’auto pubblica, taxi, nel portale, viene richiesto il pagamento".

I difensori del provvedimento

Per Legambiente, invece, "Area B fa un ulteriore passo avanti nella sua missione di barriera alle emissioni inquinanti dei veicoli". Il sindaco Sala incontrerà i consiglieri di opposizione ma precisa che "non c’è nessuna possibilità che io cambi idea. Anche perché non è una decisione presa l’altro ieri, abbiamo avuto tanto tempo per parlarci". E ribadisce l’esempio di "Area C: era la stessa cosa, poi passa del tempo e si dice che non è stato così male. Più avanti, con serenità, si considererà che se Milano continua ad andare avanti per ridurre il traffico è una cosa buona". L’assessore alla Mobilità Arianna Censi aggiunge che "il provvedimento Area B è definito dal 2018. La delibera sull’entrata in vigore dei limiti è di marzo. Abbiamo informato i cittadini. È normale che cambiare le abitudini in modo così radicale produca reazioni ma sono convinta sia necessario adesso assumere delle decisioni che porteranno i loro vantaggi nel tempo".

 

 

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