"Chiudete la libreria Altaforte". In 15mila fra gruppi e cittadini sottoscrivono la petizione di Martesana Libera su change.org contro il quartier generale di Francesco Polacchi, l’ex dirigente del Blocco Studentesco titolare delle vetrine in via Pontida 17, a Cernusco. Ma la raccolta, cominciata a fine gennaio, non si fermerà prima del 25 Aprile. Data simbolo della battaglia "prima di tutto culturale" contro l’attività del 34enne editore sovranista. "Con il suo catalogo fa apologia del fascismo per la quale è già stato condannato", scrivono circoli, antagonisti e sezioni Anpi di mezzo hinterland al sindaco Ermanno Zacchetti, al questore Giuseppe Petronzi e al prefetto Renato Saccone. "È a rischio la tenuta democratica della città". Da quando ha aperto, a novembre, ci sono già state una manifestazione e un ordine del giorno passato in Consiglio per chiedere una stretta bipartisan - approvata in aula - sui ritrovi non autorizzati. Paletti entro i quali si cerca di imbrigliare "l’insediamento di CasaPound".
I partiti hanno invitato il primo cittadino a rivolgersi alla magistratura in caso di palesi violazioni di norme. "La legge Mancino punisce l’istigazione all’odio razziale etnico e religioso. Polacchi ripete che l’antifascismo è il male di questo Paese", scrivono gli organizzatori. E ricordano "il suo curriculum violento: ha ricevuto condanne per lesioni personali, aggressione, rapina ed è imputato in altri processi". Non solo, ha dichiarato più volte che "Mussolini è il miglior statista italiano" e ha reso esplicita "la sua volontà di ricostituire il partito fascista contravvenendo alle leggi". Migliaia di cernuschesi hanno sottoscritto l’appello alle autorità, ma anche Leoncavallo, Baraonda e i Sentinelli di Milano e l’Osservatorio sulle nuove destre. La libreria "offende i principi e la lettera stessa della Costituzione nata dalla Resistenza e rischia di diventare un problema serio per la tenuta della convivenza civile e per la legalità".
Bar.Cal.