Minacce e proiettile a Conte: la Procura di Milano apre inchiesta

Il club nerazzurro: "Lettera minatoria recapitata in sede". Solidarietà dal sindaco Sala

Antonio Conte

Antonio Conte

Milano, 16 novembre 2019 -  La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, al momento a carico di ignoti, per minacce aggravate e detenzione di munizioni dopo che lo scorso 14 novembre l'allenatore dell'Inter Antonio Conte ha ricevuto una lettera contenente una cartuccia per fucile inesplosa e messaggi minatori. L'indagine è coordinata da Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, e delegata ai carabinieri del nucleo investigativo. 

"La lettera con minacce ad Antonio Conte è arrivata all'Inter" precisa il club nerazzurro, sottolineando che "Antonio Conte non ha ricevuto personalmente alcuna lettera minatoria e, di conseguenza, non si è recato in prima persona a  sporgere denuncia. E' stato il club a ricevere una lettera e, come da prassi in questo genere di situazioni, ha  provveduto a rivolgersi alle autorità competenti".

Intanto sulla vicenda arrivano le prime reazioni. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è detto "sorpreso" delle minacce a Conte. "Non ne sapevo niente; non so neanche il motivo per cui oggi alla fine sembra così facile che manifestazioni d'odio sia rivolgano ai singoli anche in maniera sorprendente" ha affermato Sala. "La solidarietà" in questi casi "è per definizione: non riesco neanche a immagine il motivo per cui un allenatore di calcio possa venire minacciato. Gli scriverò". 

Mentre la moglie di Antonio Conte, Elisabetta Muscarello, dal suo profilo Facebook commenta la notizia: "Per la cronaca: la storia del proiettile è una bufala!". Una "bufala" evidentemente suffragata da elementi tali da far ritenere alle forze dell'ordine necessario disporre un piano di sicurezza per il ct nerazzurro e da portare la procura di Milano all'apertura di un'inchiesta.

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