MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Anpi, la risposta alle polemiche: "Antifascismo sia cemento unitario"

Il presidente provinciale Primo Minelli presenta la manifestazione per la Liberazione in programma giovedì "Curioso si attacchi il “Cessate il fuoco ovunque“". Appello per evitare contestazioni alla Brigata ebraica.

Anpi, la risposta alle polemiche: "Antifascismo sia cemento unitario"

Anpi, la risposta alle polemiche: "Antifascismo sia cemento unitario"

“Viva la Repubblica antifascista“. È la manifestazione per la festa della Liberazione in programma giovedì, presentata ieri dal presidente provinciale Anpi Milano Primo Minelli che ha sostituito Roberto Cenati, dimessosi a inizio marzo in polemica con l’Anpi nazionale perché contrario all’uso del termine “genocidio” in riferimento alla guerra a Gaza. Un 25 Aprile che arriva tra le tensioni. "Un pezzo significativo di questo governo non riconosce il 25 Aprile, ha sottolineato Minelli. Il fatto che il vicepremier Matteo Salvini abbia scelto proprio giovedì per presentare il suo libro a Milano "è un non riconoscere questa festa". Ancora: "Lollobrigida dice che l’antifascismo è violenza. Sì e si chiama Matteotti, Gramsci, Fratelli Rosselli e don Minzoni. Tutte le violenze che il fascismo ha prodotto". E poi "qualcuno dice che il 25 Aprile è la festa della libertà ma la libertà non ci sarebbe senza la lotta per la Liberazione. Bisognerebbe che qualcuno spiegasse agli italiani il significato di quella fiamma dentro un simbolo di partito. Ovvero il richiamo a quella che arde sulla tomba di Mussolini".

Al centro della manifestazione, "la parola “antifascista“, per ricordare la storia di 79 anni fa ma anche perché ha una sua attualità. Il primo pericolo è l’estensione dei conflitti. Ma la centralità per noi rimane la Repubblica antifascista. E vuol dire difesa della Costituzione". Sul fatto che la Comunità ebraica non parteciperà con il suo gonfalone, Minelli ha cercato di stemperare la tensione. Oggetto della discordia, lo striscione con lo slogan “Cessate il fuoco ovunque“, contestato anche dalla comunità ucraina. "Curioso inneschi una polemica. Lo dicono tutti: il Papa, l’Onu, non può dirlo l’Anpi?", il commento del presidente provinciale, che ha ribadito "no a razzismo e antisemitismo" la "condanna" per quanto accaduto il 7 ottobre e per l’uso "degli ostaggi a fine di guerra" ma anche la critica alla "reazione spropositata di Israele". Apprezzamento per lo striscione “Ora e sempre la democrazia si difende“ scelto dalla Brigata ebraica "che parteciperà al corteo. Un fatto importante, perché ha contributo alla Resistenza". Infine, l’appello ai gruppi filo palestinesi affinché non contestino la Brigata ebraica, come ogni anno, e perché non spuntino cartelli pro Hamas. "La manifestazione sia di unità, pur mantenendo ognuno la sua identità, nel cemento comune dell’antifascismo".

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