Ancora ricoverato l’albanese che ha ucciso il connazionale

Lite e spari fuori dal bar durante una festa: proseguono gli interrogatori degli amici della vittima

È ancora ricoverato in gravissime condizioni il 34enne albanese autore dell’omicidio di Emanuel Rroku, il 23enne, sempre di origine albanese, ucciso a colpi di pistola dopo una lite in pieno centro a Turbigo alcune settimane fa. L’uomo rimane piantonato in ospedale dai carabinieri che stanno ancora indagando sui fatti avvenuti davanti ad un bar di via Allea comunale.

Una inchiesta che non è stata ancora chiusa e che procede con gli interrogatori degli amici del ragazzo ucciso e della compagnia del ragazzo ferito al polpaccio sempre dalla pistola del 34ennne albanese. Una inchiesta che vuole fare chiarezza sui diversi punti oscuri della vicenda che finora rimangono tali. Anzitutto come mai il 34enne, un albanese con precedenti che vive a Milano, si trovasse a Turbigo proprio in quel locale e in quella serata. In secondo luogo se davvero la lite fosse scoppiata per alcuni apprezzamenti a una giovane donna o se ci fossero questioni aperte fra l’uomo e il gruppetto di albanesi.

Rimane anche da capire come mai l’omicida fosse in possesso di una pistola calibro 6,35 in mezzo alla gente in un locale pubblico. Pistola la cui scomparsa fu denunciata ai carabinieri di Como. Una serie di domande che potrebbero alleggerire o appesantire la responsabilità dell’uomo che ha sparato una volta aggredito dal gruppetto di giovani che lo hanno poi disarmato e pestato a sangue fino all’intervento dei carabinieri che ne hanno evitato il linciaggio. L’uomo avrebbe sparato a caso per difendersi dall’aggressione o avrebbe invece preso la mira per uccidere? Ch.S.

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