REDAZIONE MILANO

Anche la Regione multata per 50mila euro

"Sia per quanto riguarda le procedure, sia per ciò che attiene alle tempistiche delle stesse, nessun intento di violare la...

"Sia per quanto riguarda le procedure, sia per ciò che attiene alle tempistiche delle stesse, nessun intento di violare la...

"Sia per quanto riguarda le procedure, sia per ciò che attiene alle tempistiche delle stesse, nessun intento di violare la...

"Sia per quanto riguarda le procedure, sia per ciò che attiene alle tempistiche delle stesse, nessun intento di violare la privacy dei dipendenti che, peraltro, sia chiaro, non è mai stata violata. Ma la volontà, quella sì, di porre in essere tutte le precauzioni utili e necessarie contrastare, ad esempio, attacchi hacker o creare disservizi ai cittadini lombardi". Così, in una nota, Regione Lombardia commenta la sanzione ricevuta dal Garante per la Privacy, pari a 50.000 euro, a causa di inosservanze che avrebbero riguardato il modus operandi di Palazzo Lombardia.

Nel dettaglio, il Garante ha contestato alla Regione di avere raccolto i log di navigazione Internet e i metadati delle e-mail dei dipendenti, operazioni che si possono eseguire solo davanti a specifiche condizioni e garanzie. La sanzione arriva al termine di un ciclo ispettivo condotto dall’Authority per verificare l’osservanza della normativa sulla privacy da parte della Regione proprio nell’ambito dei trattamenti dei dati dei dipendenti.

Ma la Regione non ci sta: "Accettiamo, con senso di responsabilità, il provvedimento comminato dal Garante per la privacy – si legge sempre nella nota – ma non ne condividiamo né la ratio, né le motivazioni. Resta la beffa. Ovvero l’essere puniti per il “troppo senso di responsabilità“ mirato a garantire i sistemi informatici della Regione. L’entità della sanzione diminuirà del 50% perché provvederemo a pagarla nei tempi per cui è prevista una riduzione. Utilizzeremo questo “anomalo“ provvedimento – conclude la nota – per aprire un dibattito mirato a far prevalere il senso di responsabilità rispetto ai lacci e lacciuoli di una vecchia burocrazia".

Giambattista Anastasio