
La centrale di Turbigo
Turbigo (Milano), 17 maggio 2018 - Morti d’amianto, una crepa nel muro delle assoluzioni. La Cassazione ha annullato - ma solo per gli aspetti civilistici - la sentenza d’appello che un anno fa aveva mandato assolti i vertici della Centrale ex Enel di Turbigo, imputati di omicidio colposo per gli operai morti di mesotelioma pleurico, male tipico delle polveri nocive.
Con riferimento alla sentenza, Enel intende fornire alcune precisazioni: "Il processo che si è tenuto in Corte di Cassazione verteva su otto casi di lavoratori deceduti a causa di mesotelioma. Enel ricorda che sia il Tribunale sia la Corte d’Appello di Milano avevano pronunciato, nei precedenti gradi di giudizio, una piena assoluzione nei confronti degli imputati. A seguito di tali sentenze, per quanto attiene ai profili di responsabilità penale, la Procura di Milano non ha ritenuto di proporre ricorso per Cassazione. Due associazioni hanno invece proposto ricorso in Cassazione per i soli profili civilistici mentre non si sono costituiti parti civili i familiari degli ex dipendenti. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, Enel, sottolineando la conferma delle assoluzioni sul piano penale, confida di poter dimostrare l'assenza di danni per le due associazioni nel corso del giudizio di rinvio che riguarda gli aspetti civili e relativi a tre degli otto casi oggetto di causa".