
Amazon, scatta lo sciopero dei drivers di RPost (Newpress)
Milano, 28 giugno 2017 - Scioperano gli autisti di Amazon: dalle 7.30 i lavoratori hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli del magazzino tra le vie via Nicolodi e Caldesi, zona Affori, da cui partono anche le consegne a tempo record di Amazon Prime Now (si può avere tutto a casa entro un’ora). Una trentina di persone impedisce l'ingresso e l'uscita di furgoni. L'agitazione è partita dai lavoratori dell'azienda RPost, che come altre mette a disposizione di Amazon gli addetti alle consegne, e ha raccolto la solidarietà dei colleghi delle altre ditte di trasporto.
"Protestiamo - spiega Fabio Galesi, tra i drivers - perché chiediamo che ci venga applicato il contratto di trasporto merci e logistica, anziché quello di postini. Dopo aver firmato il pre-accordo, RPost non ne ha voluto più sapere. Sono saltate le trattative sindacali, ed eccoci qui". Il contratto a cui aspirano gli scioperanti non ha solo un peso più consistente in busta paga (circa 200 euro in più, lordi, da 1300 euro a quasi 1500) "ma dà anche maggiori tutele, ad esempio la garanzia del pagamento dei contributi da parte della committenza in caso di problemi con la ditta che ha il subappalto per le consegne", sottolinea Alessio Gallotta di Filt-Cgil, a fianco dei lavoratori. "Tutte le altre ditte della filiera pagano i drivers con il contratto di trasporto merci e logistica, perché per RPost dev'essere diverso?".
Sono un centiniaio i lavoratori dell'azienda a disposizione di Amazon spalmati sui tre stabilimenti di Milano Nicolodi, Milano Toffetti e Origgio. L'agitazione sta interessando non solo via Nicolodi ma anche Origgio. Altra questione che i drivers mettono sul piatto, "ore di straordinario non pagate - continuano gli scioperanti - multe che si riversano sempre su chi consegna, spesso legate al percorso più veloce da effettuare, il che comporta passare da area C o Ztl nostro malgrado, ed eccessiva pressione. Ogni giorno, in media, consegniamo tra 150 e 180 pacchi".