Amazon no stop, via alle consegne di domenica

Prima solo volontari, ora turni su 7 giorni per far fronte al boom. Accordo approvato da 1200 driver lombardi: duemila euro in più all’anno

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di Andrea Gianni

I sindacalisti hanno portato l’accordo in magazzini e hub della logistica sparsi sul territorio lombardo, nelle 26 società fornitrici di circa quattromila corrieri per Amazon, con una maxi-operazione di voto. Il verdetto - circa 1200 driver favorevoli su 1400 votanti - inaugura una nuova fase nel percorso per regolare la giungla attorno al colosso fondato da Jeff Bezos, che continua a macinare profitti record esplosi con la pandemia. Un accordo che, sull’onda della crescita inarrestabile dell’e-commerce, “istituzionalizza“ le consegne domenicali, finora affidate solo a corrieri volontari, e segna una nuova tappa verso un modello di lavoro “no stop“ come avviene ad esempio nei supermercati aperti sette giorni su sette.

L’accordo firmato dall’associazione di categoria Assoespressi e dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti prevede ancora la priorità ai volontari ma, in caso di picchi di lavoro, come quello delle festività natalizie, consente alle aziende di "assegnare i servizi domenicali, nella misura massima di 13 domeniche per anno solare, assicurando la rotazione di tutto il personale coinvolto". Domeniche pagate con una maggiorazione dello stipendio che va dal 50 al 65%, oltre alle indennità e al diritto a un giorno di riposo compensativo. Sono ora in corso trattative sul personale che verrà esentato dal lavoro domenicale, come genitori con figli piccoli, persone in condizioni di fragilità o con parenti a carico. Intanto l’accordo ha incassato il parere favorevole dei driver, segnando una tregua fra i sindacati, Amazon e le aziende della sua filiera dopo lo sciopero nazionale proclamato a novembre e poi revocato proprio per la ripresa delle trattative sfociate in un primo accordo sui dipendenti diretti delle multinazionale e poi nell’intesa con Assoespressi, associazione delle ditte esterne che si occupano delle consegne.

"Ogni driver otterrà circa duemila euro in più all’anno in busta paga – spiega Emanuele Barosselli, segretario regionale della Filt-Cgil – oltre a una serie di tutele e benefici. Viglieremo sulla corretta applicazione e, nel caso di abusi, siamo pronti a nuove mobilitazioni". Uno dei punti che ha incontrato il favore dei corrieri è la riduzione dell’orario ordinario di lavoro da 44 ore settimanali a 43 dal primo giugno 2022 per arrivare a 42 dal primo giugno 2023. Nuove regole in un settore che ha conosciuto un’esplosione: in Lombardia lavorano per conto di Amazon circa quattromila driver, su 14mila a livello nazionale. E le premesse dell’accordo tracciano un quadro ben definito: "Le parti prendono atto che il settore dell’e-commerce ha vissuto e sta vivendo uno straordinario sviluppo grazie ai cambiamenti introdotti dalla nuova società digitale in termini di rapporti sociali e conseguentemente alle nuove abitudini di acquisto generate dalla pandemia". Un boom partito da un primo nucleo di circa 300 fattorini lombardi, che nell’arco di dieci anni si sono moltiplicati.

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