Aly, eroe per caso, premiato dal Viminale

L’egiziano Harhash, che il 12 settembre 2020 salvò un 30enne dall’incendio in piazzale Libira, riceverà la Ricompensa al Merito civile

Aly Harhash

Aly Harhash

Aly Harhash, l’eroe per caso che il 12 settembre 2020 salvò una persona dall’incendio scoppiato in una palazzo in piazzale Libia, è stato candidato per ricevere la Ricompensa al Merito civile decisa dal ministero dell’Interno e decretata dal presidente della Repubblica. Harhash, 72 anni, un passato da docente universitario in Egitto, emigrato in Italia nel 1979, si è dimostrato coraggioso e generoso durante e dopo il rogo di piazzale Libia.

La mattina dell’incendio, Harhash si trovava nelle vicinanze del palazzo. Quando ha sentito l’esplosione, è subito accorso sul posto, era pratico del palazzo perché lì in passato aveva svolto interventi di manutenzione degli impianti. Il 72enne egiziano, a quel punto, è entrato nell’appartamento interessato dall’incendio, ha individuato una persona avvolta dalle fiamme, il 30enne Adam Serdiuchenko, l’ha coperta con panni inumiditi per lenire le ustioni e l’ha portata in salvo fuori dal palazzo. Non solo. Portata a termine questa operazione con l’aiuto di altri soggetti successivamente giunti sul posto, Aly è rientrato nel’appartamento dove le fiamme la facevano da padrone ed è andato a disattivare l’impianto del gas e quello elettrico per evitare conseguenze peggiori di quelle già in corso. Non è finita. Perché nei mesi successivi al’incidente, Harhash ha costantemente seguito l’evoluzione delle condizioni di salute dell’uomo tratto in salvo, Adam Serdiuchenko, si è mantenuto in contatto con i suoi familiari durante la ripresa e la riabilitazione ed è andato a fargli visita lo scorso febbraio nell’ospedale dove era ricoverato.

Risultato finale: Aly Harhash ha dimostrato un coraggio e un’umanità che hanno portato la Prefettura di Milano, d’accordo anche con il Comune, a segnalare la storia dell’egiziano al Viminale per conferirgli la Ricompensa al Merito civile. Nel sito Internet della Prefettura, c’è scritto che si tratta di "ricompense concesse per premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno. La ricompensa consiste in una Medaglia d’oro o d’argento o di bronzo o di un Attestato di Pubblica Benemerenza. Il grado della ricompensa è determinato in relazione alle circostanze di tempo e di luogo, nelle quali l’azione è stata compiuta, ed agli effetti conseguiti. Le medaglie al merito civile sono conferite con Decreto presidenziale su proposta del ministero dell’Interno, sentita la competente Commissione di cui all’articolo 7 della legge 13 1958. L’Attestato di Pubblica Benemerenza è concesso dal Ministro per l’Interno".

C’è anche un altro aspetto da non sottovalutare in questa storia. Aly Harhash è un esempio di perfetta integrazione di un immigrato in Italia. Sì, perché l’egiziano conosce benissimo la nostra lingua, ha persino una leggera inflessione partenopea: "Ho la moglie napoletana e due figli laureati", ha detto lui, l’eroe per caso, il giorno dopo l’incendio in piazzale Libia in un’intervista al Giorno, nella quale ha pure aggiunto, con umilità: "Io eroe? Non chiamatemi in questo modo: mi sono trovato lì e ho fatto quello che dovevo, con l’aiuto di altre persone che non finirò mai di ringraziare".

 

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