di Roberta Rampini È rimasto incastrato con il braccio in un macchinario l’operaio di 39 anni vittima di un grave infortunio sul lavoro, ieri pomeriggio, a Senago. È successo intorno alle 16.30 all’interno della Cemp, azienda che si occupa della fabbricazione di motori. Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale e dai carabinieri della Compagnia di Rho intervenuti sul posto l’operaio, italiano, residente a Bollate, era impegnato in una lavorazione con un macchinario quando, per cause ancora in corso di accertamento, è rimasto incastrato. All’interno del capannone di via Piemonte 16 è scattato subito l’allarme: la centrale operativa del 112 ha inviato sul posto un’ambulanza e l’elisoccorso, oltre alle forze dell’ordine. Le condizioni dell’operaio sono apparse subito molto gravi, aveva riportato l’amputazione totale del braccio destro e un trauma cranico. Dopo le prime cure mediche sul posto è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Niguarda, in codice rosso e prognosi riservata. Le sue condizioni, quando è arrivato all’ospedale milanese, erano molto gravi. Gli agenti della polizia locale, insieme ai militari e ai tecnici di Ats hanno fatto tutti i rilievi sul macchinario che probabilmente verrà posto sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Non è chiaro se al momento dell’infortunio l’operaio era da solo o stava lavorando con qualche collega. Sarà fondamentale capire se tutti i dispositivi di sicurezza del macchinario hanno funzionato e se sono state rispettate tutte le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta del primo infortunio sul lavoro grave dall’inizio dell’anno nel nord-ovest. L’anno 2022 si era purtroppo chiuso con un infortunio mortale a Bollate. La vittima Hamd Yoursi, 52 anni, operaio egiziano era morto stritolato all’interno di un macchinario vagliatore di auto, della ditta Riam. Stava lavorando su un macchinario che vaglia e separa le parti di metallo quando è caduto all’interno ed è rimasto schiacciato.