Milano, 100 anni fa nasceva l'Associazione nazionale degli Alpini

Nella birreria Spaten Brau, al 4 di via Foscolo, a Milano il tenente colonnello in congedo Daniele Crespi lancia l’idea di costituire un sodalizio stabile di alpini

Alpini

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Milano, 29 aprile 2019 - Storia di cento anni. Il posto è la birreria Spaten Brau, al 4 di via Foscolo, a Milano. È lì che il tenente colonnello in congedo Daniele Crespi lancia l’idea di costituire un sodalizio stabile di alpini. Il 19 giugno la prima riunione. Venti giorni dopo tutto e pronto. L’8 luglio l’assemblea costitutiva: una sessantina di reduci approvano la costituzione di una Associazione Nazionale di Alpini con un primo statuto che prevede l’adesione di sezione provinciali e più tardi di gruppi comunali. Daniele Crespi è il primo presidente. Dà vita immediatamente al Gruppo Alpini di Crespi con Capriate (dei 600 operai chiamati alle armi sono stati 64 i caduti). Nel settembre del 1920 viene organizzata la prima adunata nazionale sull’Ortigara, l’anno dopo a Cortina, poi a Trento, a Ivrea.

La vita del fondatore dell’Ana è un romanzo nel grande romanzo degli alpini. Nato a Milano nel 1878, Daniele è il figlio più giovane dell’industriale Cristoforo Benigno Crespi, industriale cotoniero, fondatore del villaggio operaio di Crespi d’Adda, nella Bergamasca. Daniele è un tipo estroso, esuberante. Laureato in chimica, inventore di procedimenti per i processi di mercerizzazione (il trattamento del cotone con soda caustica) e candeggio (i Crespi sono conosciuti come i “tengitt”, i tintori), appassionato di auto, politico, consigliere provinciale a Milano e poi deputato per due legislature, è un amministratore disastroso delle fortune di famiglia. Riformato alla visita di leva, nel 1915, quando l’Italia entra nel primo conflitto mondiale, chiede di partire come volontario negli alpini e di essere assegnato alla prima linea. Combatte nelle battaglie degli Altipiani, è due volte ferito. Lo congedano con il grado di maggiore, due medaglie d’argento, tre di bronzo. Muore in una casa di riposo a Chiesa Valmalenco, il 20 febbraio 1944, mentre l’Italia in guerra vive le ore più buie.

Oggi l’Associazione Nazionale Alpini conta 347.132 soci (263.642 soci hanno fatto la leva nelle penne nere, gli altri sono aggregati e amici dell’Ana), con 80 sezioni in tutta Italia, articolati in circa 4.300 Gruppi. In Lombardia i soci sono 83.370 (64.706 alpini, 18.664 aggregati), distribuiti in 14 sezioni. La sezione di Bergamo ha il record dei soci con 25.259. All’estero l’Ana è presente con 30 sezioni, 7 Gruppi autonomi e altri 99 Gruppi, dal Canada all’Australia. La sede nazionale è rimasta nella città dove l’Ana è nata, a Milano, in via Marsala. Friuli, 1976. La nascita della Protezione civile è ancora tanto lontana. Ma c’è la realtà devastante del terremoto. Le penne nere accorrono a migliaia. Portano le doti naturali della generosità, dell’altruismo, accompagnate da competenze precise. Vengono installati dieci cantieri, coordinati da una direzione tecnica, mentre la direzione logistica si occupa delle squadre di tecnici, dei materiali, dei viveri. Nel 2009, nell’Abruzzo terremotato lavorano per nove mesi 8.500 volontari. Il 14 novembre viene inaugurato il Villaggio costruito dall’Ana a Fossa, piccolo borgo medievale in provincia dell’Aquila: 33 case per gli sfollati e una chiesa. Per il sisma che nel 2016 e 2017 colpisce il Centro Italia i volontari sono in Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, per un totale di 13mila giornate/uomo.

Oggi la protezione civile Ana conta 12.244mila volontari, divisi in quattro raggruppamenti. Milano e la Lombardia sono nella trincea avanzata. I volontari lombardi sono 3.054. La direzione e il coordinamento di Protezione civile sono a Milano, nella sede nazionale di via Marsala. Non solo. La sede stanziale dell’ospedale da campo dell’Ana è nell’aeroporto bergamasco di Orio al Serio, nella base della Cavalleria dell’Aria. Sono 341 gli operatori: 82 nell’area medica, 118 in quella infermieristica, 93 nella logistica, 42 ripartiti tra farmacia, radiologia, laboratorio, veterinaria, igiene e prevenzione, 6 per l’assistenza psicosociale. La storia si rinnova. È di qualche giorni fa la firma di un protocollo fra l’Ana e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani in materia di protezione civile, sicurezza urbana, valorizzazione della cultura e della memoria storica dei territori che hanno visto protagonisti gli alpini.

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