Milano, 19 marzo 2024 – Le allergie respiratorie rappresentano un gruppo di patologie sempre più diffuso e insidioso. E sono destinate ad affliggere un numero sempre più consistente di persone. Walter Canonica, dirigente della Società italiana di Allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) e senior consultant di Humanitas Milano ha affrontato il tema con Assosalute, sezione di Federchimica che riunisce le aziende produttrici di farmaci di automedicazione.
Effetto primavera
“La primavera – spiega il professor Canonica – è anche associata all’arrivo delle allergie respiratorie e al malessere che esse portano con sé, e lo sa bene il 25% della popolazione mondiale che ne soffre durante quello che è diventato ormai un periodo lunghissimo”.
Le riniti allergiche, sebbene non siano un fenomeno nuovo, hanno registrato un peggioramento negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani e i bambini in età pediatrica, ma non solo: “In questi anni iniziano a emergere studi sull’insorgenza e sulla diffusione delle allergie anche dopo i settant’anni”, afferma il Professore.
Sempre più coinvolti
Le cause della maggiore incidenza delle allergie respiratorie sono diverse. “Dalla fine della pandemia – prosegue il professor Canonica – si è assistito a una esplosione delle allergie respiratorie, complice il minor uso della mascherina, che per molto tempo ha avuto un effetto protettivo dall’inalazione dei pollini, allergeni, virus e inquinanti.”
L'aumento delle allergie avrà un impatto significativo sulla salute e sulla qualità della vita di molte persone. Infatti, il Professore rivela che “secondo le proiezioni, tra il 35% e il 40% della popolazione italiana soffrirà di rinite allergica entro il 2030”.
Un ruolo da accertare
Il cambiamento climatico e l'inquinamento, concrete minacce all’ambiente per tutto il pianeta, hanno anche un impatto sulle allergie respiratorie? La questione è ancora dibattuta e molte analisi saranno necessarie per stabilire un’eventuale correlazione. Di sicuro, però, gli effetti del cambiamento climatico, in particolare l’aumento della temperatura, influiscono sulla stagione di pollinazione, che, rispetto al passato, è più lunga:
“Gli allergici alla Parietaria, infatti, faranno i conti con le allergie da febbraio a novembre – afferma l’esperto – non è più, dunque, una condizione stagionale ma perenne”. “Il cambiamento climatico, che ne è la causa, ha comportato un aumento del numero di pollini sia nella quantità che nella durata del fenomeno”.
A questo, poi, va aggiunto il danneggiamento della mucosa respiratoria da parte dell’inquinamento ambientale, “agevolando la penetrazione degli allergeni e stimolando la risposta allergica. Più aumenta l’inquinamento e più il danno della mucosa diventa importante, contribuendo così a potenziare la risposta anomala che causa i sintomi dell'allergia”, mette in guardia Canonica.
Le barriere
Come difendersi, quindi, dall’attacco di allergeni, pollini e inquinanti? La protezione dall’esposizione ad agenti di questo tipo, per esempio, tramite l’uso della mascherina, è sempre consigliata.
I fenomeni meteorologici, come temporali e precipitazioni abbondanti, con conseguenti scariche elettriche che possono rompere i pollini, possono peggiorare la condizione allergica. Meglio dunque evitare le passeggiate in presenza di questi eventi. L’utilizzo dei farmaci, infine: consigliati, fra i medicinali di automedicazione, sono antistaminici e antiallergici disponibili come spray nasali, colliri e compresse, in particolare quelli di ultima generazione.
Diagnostica corretta
Per una prima diagnosi è opportuno un consulto con il medico di medicina generale. Se la patologia è riferibile al fenomeno di tipo allergico, per individuarne la causa è sempre meglio affidarsi all’allergologo che definirà poi la terapia farmacologica più idonea o, in caso di situazioni gravi, indirizzerà verso l’immunoterapia specifica.
Pulizia degli ambienti
In casa, è fondamentale prestare attenzione agli acari della polvere e alla forfora degli animali da compagnia. Per i primi, si consiglia di utilizzare per materassi e cuscini delle fodere anti-acari, rappresentando questi la fonte principale di questi microparassiti. Per gli animali conviene lavarli una volta alla settimana al fine di rimuovere il più possibile gli allergeni dal loro pelo e tenerli lontano da divani e mobili imbottiti, che possono trattenere gli allergeni.