Alda Merini, nove anni fa moriva la poetessa dei Navigli

In tanti ricordano la scrittrice milanese sui social network tra fotografie, poesie e aforismi

La poetessa Alda Merini

La poetessa Alda Merini

Milano, 1 novembre 2018 - Nove anni fa moriva Alda Merini. La poetessa dei Navigli si è spenta l'1 novembre 2009 nel reparto di oncologia dell’ospedale San Paolo di Milano: aveva 78 anni.  Rimane una delle penne più belle e più pungenti della poesia e della letteratura del belpaese. Celebri tante delle sue frasi, così come le sue poesie e le sue opere

In molti, oggi, ne parlano sui social. "La più grande poetessa del secolo scorso", scrive Ruggiero su Twitter. E prosegue: "Le sue poesie di rara intensità sempre in equilibrio tra dolore e follia. la sua grandezza riconosciuta post mortem". Poi, Malù aggiunge: "La sua poesia rimane sempre più bella e vera", seguita da Mary: "Ci manchi piccola ape furibonda". Secondo Marisa "le sue poesie parlano della sua solitudine , delle sue emozioni, che sono anche le nostre" e, secondo Mara, "Alda è una ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori".

Numerose anche le fotografie della poetessa, postate accanto ad alcune delle sue frasi più famose: "Ognuno di noi ha vissuto qualcosa che l'ha cambiato per sempre"; "Se cerchi un tesoro devi cercarlo nei posti meno visibili...non cercarlo nelle parole della gente , troveresti solo vento. Cercalo in fondo all'animo di chi sa parlare con soli silenzi"; "Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire"; "Sono sempre rimasta fedele alla mia meraviglia:mi meraviglio di un peccato impunito,e della grazia inattesa"; "La miglior vendetta? La felicità. Non c'è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice"; “Forse sono stata anche più furba degli altri, mi sono tenuta la parte migliore della vita: l’anima”; "Alla fine siamo solo esseri umani". 

Parole scritte dalla Merini, perché sentite nel profondo del suo cuore, ma capaci di toccare anche quello di chi le legge. Perché ogni suo verso sembra parlare un po' di tutte le persone, come se avessero raccontato ad una amica scrittrice i  problemi e lei li avesse resi quasi luminosi nella semplicità delle parole impresse sulla carta. Non solo, le poesie della scrittrice milanese parlano spesso d'amore. Nelle sue parole sono racchiusi attimi di dolcezza, carezze, baci rubati, sguardi strappati. C'è una intera poetica dell'amore che aiuta anche a capire come questo sentimento possa essere ben più importante e profondo di quanto non vogliano farci credere nella vita di tutti i giorni. E poi, Alda Merini è l'esempio di chi non si arrende mai, neppure davanti alle difficoltà. Lei ha continuato a scrivere anche quando era rinchiusa nei manicomi o quando non riuscì a farsi ammettere al Liceo Manzoni di Milano perché non aveva superato la prova di italiano. Questa donna è l'esempio concreto per cui, se nel proprio cuore si è certi di qualcosa, si deve continuare a lottare. Per tutti questi motivi, ancora oggi, dopo nove anni, la "piccola ape furibonda" non è stata dimenticata. Anzi, viene ricordata da tanti che scelgono le sue parole per esprimere loro stessi. 

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