Feste con droga a Milano e Ibiza: "Mister Startup mi ha violentato"

Il racconto di una ventenne agli inquirenti conferma le accuse a Genovese: festini, stordimento e abusi

Alberto Genovese

Alberto Genovese

Milano, 9 gennaio 2021  - Alta, bionda, carina. Avrebbe frequentato per mesi l’imprenditore Alberto Genovese, il suo mondo fatto di vip, ambienti lussuosi e belle ragazze e i suoi festini a base di droghe pesanti, tra Milano e le Baleari. Ieri si è seduta dentro un ufficio al quarto piano della Procura milanese per raccontare a inquirenti e investigatori non solo quei party con piatti colmi di strisce di cocaina, ma anche i presunti abusi sessuali che avrebbe subito da parte del cosiddetto “mago“ delle start up digitali, finito in carcere più di due mesi fa per aver stordito con un mix di cocaina e ketamina e aver violentato una 18enne. La ragazza sentita ieri, 20 anni e pure lei con l’ambizione di lavorare nella moda e nello spettacolo, dopo aver già presentato a metà dicembre, assistita dall’avvocato Ivano Chiesa, denuncia contro Genovese per violenza sessuale e cessione di droga, ha confermato a verbale quelle accuse parlando per circa tre ore davanti all’aggiunto Letizia Mannella, al pm Paolo Filippini, che coordinano l’indagine col pm Rosaria Stagnaro, e agli investigatori della Squadra mobile.

Oltre alla ragazza appena maggiorenne, che sarebbe stata stuprata il 10 ottobre e dalla cui denuncia è scattata l’inchiesta che ha portato l’ex fondatore di Facile.it a San Vittore, ci sarebbero almeno altre cinque presunte vittime, tra cui appunto la 20enne e un’altra giovane sempre assistita dall’avvocato Chiesa. Dai racconti messi a verbale ieri e da quelli di altre giovani emergerebbe sempre il solito schema da parte dell’imprenditore : l’offerta alle ragazze di droghe, tra cui la potentissima “cocaina rosa“, fino allo stordimento e poi le violenze.

Per il gip Tommaso Perna, Genovese quella notte di tre mesi fa, dopo il festino nell’ormai nota “Terrazza Sentimento“, attico di lusso con vista sul Duomo, avrebbe agito "prescindendo dal consenso della vittima, palesemente non cosciente" tanto da "sembrare in alcuni frangenti un corpo privo di vita", di cui lui avrebbe "abusato, come se fosse quello di una bambola di pezza". Ieri la 20enne, da quanto è trapelato, avrebbe parlato di più abusi subiti nell’ambito della sua lunga frequentazione dell’imprenditore e delle sue feste (fu ospite per alcuni giorni anche a Ibiza la scorsa estate), spiegando di essere rimasta soggiogata dalla sua figura e per questo di non essere riuscita a denunciare prima. Poco prima di Natale altre due ragazze avevano messo a verbale storie simili di presunti abusi. E i riscontri gli investigatori li stanno cercando anche nelle immagini delle telecamere interne dell’appartamento milanese, soprattutto della camera da letto, che hanno ripreso ciò che è accaduto ad ottobre e con filmati che vanno indietro fino a maggio.

Nell’immediatezza dell’arresto di Genovese, poi, una 23enne aveva già parlato di una presunta violenza subita a luglio ad Ibiza. Episodio per cui è indagata anche l’ex fidanzata dell’imprenditore che, interrogata a dicembre, ha respinto le accuse. Con indagini sul fronte patrimoniale e finanziario del mago delle start up, infine, la Gdf vuole verificare eventuali profili di violazioni fiscali e di presunto riciclaggio. Analisi collegate a quelle sul presunto giro di droga per le feste. Tranche quest’ultima nella quale è indagato pure Daniele Leali, il "braccio destro" di Genovese, come lo ha definito una delle decine di testimoni sentiti finora.  

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