Milano, 18 luglio 2022 - E' il giorno delle difese, quelle di Alberto Genovese e della sua ex fidanzata Sarah Borruso nel processo con rito abbreviato - che comporta uno sconto di pena - in corso al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano. L'ex imprenditore del web, presente in aula, è imputato per violenza sessuale e detenzione e cessione di stupefacenti per i due presunti episodi commessi ai danni di una 18enne a Terrazza Sentimento (ottobre 2020) e a una 23enne a Villa Lolita a Ibiza (luglio 2020). Quella di oggi e' la penultima udienza prima di quella del 19 settembre in cui arrivera', molto probabilmente, la sentenza del gup Chiara Valori.
Secondo i difensori di Genovese - gli avvocati Luigi Isolabella, Davide Ferrari e Stefano Solida - l'uso di droghe avrebbe influito, come dimostra una loro consulenza, sulla capacità di intendere e volere del loro assistito al momento delle violenze di cui è chiamato a rispondere. Nel dibattimento a porte chiuse la difesa è pronta a sostenere - con il supporto della relazione della psicologa Chiara Pigni - come un "disturbo dello spettro autistico di livello moderato", insieme all'assunzione di droghe, avrebbe impedito all'imputato di riconoscere il mancato consenso delle vittime. Per lui la procura ha chiesto una condanna a otto anni.
Sarah Borruso è imputata in concorso con Genovese solo per la prima violenza; per lei i pm, nella scorsa udienza, hanno chiesto due anni e otto mesi di condanna. Assistita dall'avvocato Gianmaria Palminteri, ha sempre respinto le accuse: "Mai avrei potuto fare male a qualcuno, mai avrei assistito a una violenza. Mai avrei fatto qualsiasi cosa senza la partecipazione e il consenso di chi stava con me" le sue parole in aula.
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