Per Alberto Genovese confermato il carcere: respinta l'istanza della difesa

Secondo il pm, i reati per i quali è stato condannato l'imprenditore del web (in clinica per disintossicarsi), sono ostativi alla concessione dei domiciliari e il residuo pena supera i 4 anni

Alberto Genovese

Alberto Genovese

Nuova tegola per Alberto Genovese, l'imprenditore del web accusato di  violenza sessuale con uso di droghe su due modelle nel 2020, tra Ibiza e Milano. Confermato il provvedimento con cui è stata disposta la carcerazione, in esecuzione della condanna definitiva, per l'ex fondatore di start up, detenuto nel carcere di Lecco dalla sera del 13 febbraio e che prima era ai domiciliari in una clinica. Lo ha deciso il gup di Milano Chiara Valori che ha rigettato il ricorso della difesa. Su ordine dell'Ufficio esecuzione della Procura milanese, infatti, una decina di giorni fa, a carico di Genovese era stato eseguito un provvedimento di esecuzione pena con carcerazione, dopo la condanna a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni.

Ai domiciliari in clinica per disintossicarsi

Genovese era ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi nel Lecchese ma, secondo l'ordine firmato dal pm Blasco, i reati per i quali è stato condannato sono ostativi alla concessione dei domiciliari e il suo residuo pena, tenuto anche conto del 'pre-sofferto' (il tempo in misura cautelare), supera i 4 anni di circa due mesi. Argomenti normativi questi che sono stati accolti nella decisione del giudice che ha respinto l'istanza difensiva, dopo l'udienza di discussione di ieri.

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Opposizione contro ricalcolo (al ribasso) della pena

Lo stesso giudice, lo scorso settembre, ha emesso la sentenza di condanna, poi ricalcolandolo al ribasso la pena (da 8 anni e 4 mesi a poco meno di 7 anni) dopo la rinuncia ad impugnare in appello della difesa, sulla base delle nuove norme della legge Cartabia. Intanto, i legali hanno chiesto la scarcerazione, sulla base delle esigenze di cura e riabilitazione di Genovese, anche con istanza al Tribunale della Sorveglianza.  Il 9 marzo è fissata un'altra udienza davanti al gup di Milano sull'opposizione della difesa al ricalcolo della pena effettuato dal giudice.

Filone "bis" inchiesta Genovese

Dopo gli interrogatori richiesti dagli indagati nel filone 'bis' dell'inchiesta, tra cui figura sempre Genovese ma anche l'ex collaboratore Daniele Leali, la Procura chiederà il rinvio a giudizio. L'ex imprenditore, in questa tranche è accusato di altre due violenze con lo stesso schema, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico. 

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