Caso Genovese, l'imprenditore chiede i domiciliari per curarsi

L'uomo è in carcere dallo scorso 6 novembre per aver stordito con un mix di droghe e aver stuprato una 18enne in un festino il 10 ottobre scorso nel suo attico di lusso a Milano

Alberto Genovese, 43 anni, ha venduto la “sua” start-up per 100 milioni di euro

Alberto Genovese, 43 anni, ha venduto la “sua” start-up per 100 milioni di euro

Milano, 23 febbraio 2021 - Ha chiesto la scarcerazione e gli arresti domiciliari in una struttura, dove potersi disintossicare, Alberto Genovese, l'imprenditore del web in carcere a San Vittore dallo scorso 6 novembre per aver stordito con un mix di droghe e aver stuprato una 18enne in un festino il 10 ottobre scorso nel suo attico di lusso nel cuore di Milano. L'istanza della difesa è ora sul tavolo dei pm milanesi per il parere e poi la parola passa al gip. 

Intanto, ieri, la Procura di Milano ha dato parere negativo alla richiesta avanzata al gip Tommaso Perna dalla difesa di Genovese, di disporre una perizia sugli audio relativi alla telecamere interne di 'Terrazza Sentimento'. Audio che riguardano l'intera serata e di cui si chiede un'analisi da parte di esperti per verificare se la ragazza possa aver manifestato il suo consenso a ciò che è avvenuto successivamente. Per gli inquirenti gli audio sono disturbati e, quindi, una perizia potrebbe lasciare spazio alle interpretazioni più disparate e non oggettive. 

Nel frattempo, nell’inchiesta l’imprenditore è accusato, tra denunce e testimonianze, di aver commesso violenze su altre giovani, tra Milano e Ibiza. Ed è anche indagato per trasferimento fraudolento di valori in un filone patrimoniale aperto per verificare le sue movimentazioni finanziarie anche per eventuali profili di frode fiscale e riciclaggio.

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