Agricoltori a Bruxelles, investite su di noi

Agricoltori della Martesana protestano a Bruxelles contro le regole che minacciano le produzioni. Chiedono un riconoscimento del loro ruolo e cambiamenti nelle politiche agricole europee.

Anche gli agricoltori della Martesana protestano a Bruxelles contro le regole che "rischiano di cancellare le nostre produzioni". A guidare il drappello, Alessandro Rota, presidente di Coldiretti Milano Lodi Monza e Brianza. Striscioni e giubbetti gialli e un solo obiettivo in mente: "Far sentire la nostra voce dove vengono davvero prese le decisioni sulle politiche alimentari europee. Troppe volte la Ue non ha voluto riconoscere il ruolo centrale dei coltivatori e dell’intera filiera nello sviluppo dell’Unione in termini economici, di salute dei cittadini e di tutela dell’ambiente". Al grido di "non è questa l’Europa che vogliamo - aggiunge Rota - siamo arrivati sotto al Parlamento nel giorno in cui si riunisce il Consiglio straordinario Ue con la presenza del premier Giorgia Meloni. Ci attendiamo cambiamenti, a cominciare dalle norme della Pac, le politiche agricole comunitarie, che soffocano anziché incentivare l’attività sostenibile: ad esempio quella che obbliga a lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi o quelle sui fitofarmaci. Norme che porterebbero a una significativa riduzione della produzione agroalimentare a vantaggio dei Paesi che guadagnano solo dagli scambi commerciali; gli stessi che promuovono il cibo sintetico in Europa". La lotta è alla "concorrenze sleale".Bar.Cal.