Milano, porta la svastica tatuata sul petto e picchia stranieri a caso sulla metro urlando: “I fascisti sono tornati”

Il presunto autore è un giovane ucraino di 16 anni: è accusato di quattro aggressioni avvenute nella notte tra il 18 e il 29 febbraio tra le fermate Cimiano e Crescenzago

La svastica tatuata sul petto. Le vittime scelte in base alla provenienza geografica. L’urlo: “I fascisti sono tornati”. All'alba di martedì, gli investigatori della Digos hanno arrestato un sedicenne ucraino, accusato di quattro aggressioni avvenute nella notte tra il 28 e il 29 febbraio tra le fermate Cimiano e Crescenzago della linea verde della metropolitana. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale per i minorenni di Milano, su richiesta dei pm coordinati dalla procuratrice reggente Luisa Russo.

Diversi raid

Stando a quanto ricostruito dalla polizia, il minorenne ha preso di mira quattro passeggeri, di cui due originari dello Sri Lanka: dopo aver mostrato loro il simbolo del nazismo inciso sul petto, li ha buttati a terra e picchiati. Qualche giorno dopo, nella notte tra il 4 e il 5 marzo, il sedicenne avrebbe spaccato i vetri di diverse auto parcheggiate in strada per rovistare negli abitacoli, utilizzando un martelletto frangivetro.

Il calcio in faccia

La rapida escalation criminale ha portato il minorenne a rendersi protagonisti di un'altra aggressione il 9 marzo, sempre sulla stessa linea del metrò. Il passeggero è stato aggredito verbalmente senza un apparente motivo, per poi essere colpito con un calcio all’occhio destro che gli ha provocato lesioni giudicate guaribili in sette giorni. In quel caso, il giovanissimo ucraino ha esclamato “I fascisti sono tornati”, mostrando il tatuaggio sul petto.

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